Solo i leghisti più abili riescono nell’impresa. La maggioranza usa mezzi più tradizionali: balestre, pugnali, sciabole, baionette e draghinasse I più evoluti sono per il cambiamento: “Basta scannare la gente. Sparargli è più comodo e molto più civile”

Fermare il ladro con le freccette da pub

Il fenomeno degli assessori leghisti armati, amplificato strumentalmente dai media, è in realtà sotto controllo. Si tratta di poche migliaia di persone, quasi tutte con porto d’armi autocertificato (la popolare Sciopa Card voluta da Umberto Bossi). Niente a che vedere con il presunto Far West del quale parlano i giornali benpensanti: si tratta in realtà di un vero e proprio esercito ausiliario, disciplinato, con forte spirito di corpo. Ogni anno a Pontida il corteo degli Assessori Armati, che sfilano a passo di corsa tra due ali di folla terrorizzata, è uno dei momenti più suggestivi della manifestazione.


Le eccellenze Gabriel Pampaluga, vicesindaco leghista di Palude Bassa, nel Ferrarese, detiene una bomba atomica, regolarmente denunciata, ma ha promesso di usarla solo in caso di estremo pericolo per la sua comunità. La custodisce nella sua tavernetta perlinata (Pampaluga è uno dei più noti imprenditori nel ramo della perlinatura di tavernette) in condizioni di totale sicurezza: è affidata all’anziana madre, che la tiene lontana dai fornelli e la lucida ogni settimana con il Sidol. È finito sui giornali anche Manuel Sbrendolo, assessore all’Ostilità in Valchiusa, collezionista di armi d’epoca, per avere puntato una colubrina contro l’Ufficio delle Imposte. «Un atto dimostrativo, privo di qualunque intenzione violenta», spiega Sbrendolo, «e anzi con forti intenzioni didattiche: la colubrina apparteneva a un galeone spagnolo, solo per pulirla e caricarla ci vogliono un paio d’ore e la detonazione è spesso retroversa, con fuoruscita del proiettile verso lo sparatore. Sono disposto a liberarmene solo per regalarla alla scuola elementare del paese».

Il dibattito Armi da fuoco oppure arma bianca, come nelle tradizioni celtiche? Il dibattito è molto acceso. Giordan Papozzi, assessore leghista a Fulminate, nel Varesotto, ha decapitato un borseggiatore con un’alabarda per legittima difesa ed è il leader riconosciuto dell’ala tradizionalista della Lega: balestre, pugnali, sciabole, draghinasse, baionette le armi in uso a questi militanti animosi e romantici. «Infilzare un ladro con una freccia, a distanza, mentre fugge tra i capannoni, riporta la lotta per la vita alla sua dimensione più schietta», spiega Giordan. Si vocifera di virtuosi in grado di fermare un fuggiasco usando solo normali freccette da pub. «È difficile», aggiunge Giordan, «ma se si colpisce un’arteria il criminale muore dissanguato, soprattutto se si lascia il muletto di traverso sulla provinciale per ritardare l’arrivo dei soccorsi».

Lo sparo Sull’esempio della National Rifle Association, ecco la Lega del Vecio Fusil, nata in Trentino per merito di appassionati della caccia all’orso. Raduna tutti i sinceri patrioti che detengono armi da fuoco a scopo difensivo. Il compianto senatore leghista Bartolo Zinconato, inventore della pesca alla trota con la doppietta, seppe fare dell’uso delle armi da fuoco un passaggio decisivo per la modernizzazione della Lega. «Basta con gli elmi cornuti, gli spadoni, le donne non depilate. Scannare le persone come capretti non è degno di un popolo civile. Sparare a chi ci infastidisce significa rispondere a un dovere civico, ma senza inutili crudeltà». Finito ingiustamente sotto processo con l’accusa di sniffare polvere da sparo, Zinconato dimostrò la sua innocenza e morì di crepacuore quando il figlio gli confidò non solo di essere gay, ma di essere innamorato di un topo d’appartamenti.

A mani nude Strangolare un malvivente a mani nude: per molti leghisti è solo un sogno, per l’assessore alla Disciplina del Comune di Valbruta, Albert Troncolato, è stata la grande occasione della vita. Portato in trionfo dalla popolazione, ha fondato la corrente leghista “A mani nude”, che si rivolge soprattutto ai giovani, ansiosi di quella purezza di ideali che i tempi moderni non consentono.

© riproduzione riservata

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Pronto chi truffa? - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 23 maggio, è disponibile in edicola e in app