La vertenza Alitalia compie trent’anni. L’anniversario è stato festeggiato con speciale emozione dai rappresentanti sindacali e dal ministro dei Trasporti del settimo governo Andreotti, Giancarlo Tesini, chiusi in una stanza dal 1991 alla ricerca di un accordo. Sono stati rifocillati e hanno ricevuto vestiti di ricambio e la visita dei familiari.
L’antecedente Secondo gli storici, la crisi della nostra compagnia di bandiera è molto più antica di quanto si suppone. Del primo sciopero degli assistenti di volo fu vittima Francesco Baracca, che non poté decollare per affontare il Barone Rosso e rimase due giorni nella saletta Vip dell’aeroporto militare di Forlì a maledire il destino. I piani governativi per il salvataggio di Alitalia sono stati almeno una cinquantina: il primo venne messo a punto nel 1920 dal governo Nitti dopo avere preso visione della esorbitante nota spese presentata da D’Annunzio per l’impresa di Fiume. L’ultimo è opera del governo Draghi e si fonda su un solido espediente già sperimentato con successo da persone ricercate dalla polizia: il cambio di nome. Alitalia da oggi si chiama Ita e dunque i creditori non sono più in grado di rintracciarla.
Ita La nuova compagnia si trova di fronte a diversi problemi regressi. L’età media degli aerei è trent’anni, quella delle hostess settanta, i piloti chiedono gli arretrati per l’indennità di volo, l’indennità di decollo e l’indennità di atterraggio a partire dall’anno in cui hanno preso la licenza media, devono ancora essere smaltiti duecentomila pasti dello scorso anno. Questo sembra essere il problema minore, perché i pasti sugli aerei, di qualunque compagnia, sembrano sempre dell’anno precedente anche se confezionati pochi minuti prima. Il rinnovo della flotta e del personale verrà invece risolto secondo i criteri tipici dell’economia di mercato: smaltendo gli esuberi e rimpiazzandoli con meno quantità, meno qualità e prezzi più alti.
Le idee Dal volo in piedi, reggendosi a un corrimano come in autobus, al decollo a spinta effettuato dai passeggeri, al costoso pilota in carne e ossa sostituito da una app facilmente scaricabile dai passeggeri delle prime file, sono tante le soluzioni studiate dalle compagnie aeree per far quadrare i conti. Tra le altre forme di risparmio, Ita ha in animo di usare le stesse scritte già impresse sugli aerei Alitalia, semplicemente eliminando le prime due e le ultime tre lettere. Avendo cura di raschiarle per intero, le lettere elise possono formare una nuova sigla, “Allia”, dalla quale potrebbe sorgere una nuova compagnia parastatale, magari percorrendo le stesse tratte con comode corriere, molto meno costose degli aerei. Si chiama “volo a terra”, è un modo di viaggiare più riflessivo e di minore impatto ambientale. Per fare solo un esempio, Malpensa-Singapore dura ventisei giorni. I pasti vengono acquistati strada facendo dai passeggeri nei chioschi lungo il percorso, garantendo una straordinaria varietà di sapori.
Punti Mille Miglia In preda al panico, i clienti che avevano accumulato molti punti Mille Miglia stanno cercando di utilizzarli prima che Alitalia scompaia nel nulla. Ci sono persone che viaggiano da un mese senza meta, da Tokio a Vancouver a Brazzaville, senza mai uscire dagli aeroporti. Alitalia garantisce comunque che quei punti non verranno buttati via. Per esempio, possono essere convertiti in pasti da aereo da consumare comodamente in casa propria, serviti da uno steward in cassa integrazione. Il vassoio di polistirolo sarà imbellito, per l’occasione, da decorazioni tricolore. Oppure possono essere cambiati in bitcoin per acquistare obbligazioni di Atlantide, operazione sempre più diffusa in rete. Infine, possono essere portati al Monte dei Pegni e ritirati da un parente dopo il decesso.
Tecnologia Risparmi a parte, pare che Ita abbia in serbo una clamorosa novità tecnologica in grado di spiazzare anche le compagnie di volo di eccellenza. Su ogni aereo, grazie a nuovi impianti audio e assistenti di volo con una speciale protesi dentale e laringea, i passeggeri saranno in grado di capire distintamente le comunicazioni di volo, cosa mai successa nella pur lunga storia dell’aviazione civile. «Stiamo sorvolando l’Isola d’Elba» e «Vediamo Nando con una pesca melba» non saranno più la stessa frase, ma due frasi distinte.