Gravi dissapori sulle spiagge tra il leader leghista e la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Uno vuole imporre il modello Papeete, l’altra sostiene il modello Twiga

La fortificazione dei porti è il primo provvedimento che il nuovo ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intende adottare in tempi brevi, con bocche da fuoco rivolte verso il mare, mine antisbarco e riattivazione delle torri di avvistamento dei saraceni. Ricaduta positiva per l’economia, un bando di assunzione per più di mille avvistatori: dovranno scrutare il mare gridando forte al profilarsi dei gommoni carichi di migranti.

 

Falsi allarmi Nelle prove simulate si sono registrati numerosi falsi allarmi (gommone con famiglia di Biella in vacanza; gommone con pescatore di tonni che cerca di recuperare la lenza; materassino alla deriva con Mario Balotelli addormentato). Previsti corsi di specializzazione, e nella dotazione degli avvistatori, oltre allo sgabello e alle parole crociate, anche un buon binocolo. Il ministro, sullo slancio, intendeva proporre anche un nuovo inno per la Marina Militare, “Cicciobombo cannoniere”, considerato però troppo autobiografico dagli stessi alleati di governo.

 

La strategia Nella visione di Salvini il suo ministero è il più importante di tutti. Avendo competenza su porti e aeroporti, strade e canali navigabili, tunnel e ponti, trafori e autogrill, piazzole e rondò, parcheggi e strisce pedonali il successore di Toninelli tiene saldamente in pugno l’economia nazionale, la difesa militare e l’ordine pubblico. «Basta che io decida di mettere un cartello di divieto di transito, e si ferma il Paese», avrebbe detto Salvini alla sua fidanzata per vantarsi del suo nuovo incarico. Di qui in poi i ministri dell’Economia, della Difesa e dell’Interno dovranno concordare con il ministro delle Infrastrutture le loro attività, facendogli visita ogni martedì e superando qualche problema logistico: nessuno sa dove si trovi il ministero delle Infrastrutture, che ha dovuto cambiare sede più volte perché pericolante.

 

Le spiagge Sono previsti dissapori tra Salvini e la ministra del Turismo Santanchè (che ha fatto presente di non gradire la definizione di ministra: preferisce ministressa). Nella visione della ministressa le spiagge italiane devono diventare tutte come il Twiga, secondo Salvini tutte come il Papeete. I due modelli sono molto diversi: nel primo caso si danza per ore seminudi con un drink in mano dicendo scemenze, nel secondo caso si danza per ore seminudi con un drink in mano dicendo scemenze, ma con uno sconto del quindici per cento. Le spiagge libere, piene di fricchettoni che si fanno le canne o di ambientalisti che soccorrono tartarughe, verranno soppresse perché improduttive. Le tartarughe potranno continuare a deporre le uova sui litorali a patto che danzino per ore seminude con un drink in mano dicendo scemenze. E paghino il biglietto, beninteso.

 

La Lega Punta nel vivo dall’istituzione del ministero del Mare e del Sud, la Lega ha chiesto l’istituzione di un ministero della Montagna e del Nord, di forte valore simbolico, con sede in una delle valli prealpine che fecero da culla al Carroccio quando era ancora un partito autonomista. La prima riunione tra i sindaci della zona è stata rimandata per frana, la seconda per un blocco stradale di badanti non in regola, la terza per una rissa tra ultras del Brescia e dell’Atalanta.

 

Roma capitale Mentre continuano, senza successo, le ricerche del sindaco Gualtieri, disperso mentre guidava una spedizione di giardinieri nella giungla di Tor Mannara, il governo intende mettere mano al problema della spazzatura romana con un grande Sabato di Raccolta Popolare. La popolazione romana, in un sabato dal clima al tempo stesso festoso e patriottico, sarà invitata a raccogliere la spazzatura che giace abbandonata mettendola in appositi sacchi, forniti dal Campidoglio. In una fase successiva si deciderà dove mettere tutti quei sacchi.