CHI SALE
CHRISTIAN GRECO
Il direttore del Museo Egizio di Torino è nel mirino di Giorgia Meloni dal 2018, quando lei definì «razzista nei confronti degli italiani» la sua idea di offrire un biglietto gratis alle coppie di lingua araba. Dunque l’assessore Maurizio Marrone (FdI) voleva metterlo alla porta. Ma con Greco si sono subito schierati 92 egittologi e il Cda del Museo gli ha confermato all’unanimità la sua «totale fiducia». Se si parla di passato, ai nostalgici non conviene sfidare gli archeologi.
EIKE SCHMIDT
Candidare “il tedesco”? Il centrodestra fiorentino è molto tentato dall’idea di provare a espugnare Palazzo Vecchio - l’unico fortino rosso che non è mai caduto - mettendo in campo il direttore degli Uffizi. Lui è un antifascista doc ma anche un acceso anti-Nardella, da quando il sindaco gli fece dare una multa di 422 euro perché usava il megafono contro i bagarini. Ora si tratta di vedere se davvero i fiorentini voterebbero un sindaco straniero (sotto le bandiere della destra).
BENEDETTA TOBAGI
A sorpresa, in un Paese che si chiede se un generale sia davvero il portavoce di una nuova “maggioranza silenziosa”, i trecento giurati del Campiello hanno premiato il libro di una donna che racconta l’eroismo al femminile della lotta di liberazione (“La Resistenza delle donne”, Einaudi). Ha ragione l’autrice, Benedetta Tobagi: «Al governo c’è la destra, ma evidentemente sono molte le persone mosse da altri valori». Che lei è riuscita magnificamente a rendere vivi, 80 anni dopo.
CHI SCENDE
MARCELLO FOA
Ogni mattina parla a Radio 1 con il tono di un eretico che sfida il potere, come se da un momento all’altro qualcuno dovesse venire a prelevarlo per portarlo nel gulag, e invece Marcello Foa un giorno chiama il generale Vannacci e il giorno dopo dà il microfono all’ideologo dei no-vax, complottista-negazionista, per fargli spiegare bene che il vaccino contro il Covid è un’invenzione pericolosa. Non è un Solgenitsin “de noantri”, ma un finto dissidente che canta la musica dei nuovi potenti.
KAIS SAIED
Impettito come un condottiero, il rais tunisino aveva firmato a luglio un accordo con Meloni, von der Leyen e l’olandese Rutte che gli garantiva 900 milioni l’anno, ma quando ha visto che quei soldi non arrivavano ha dato via libera ai trafficanti, facendo arrivare in un solo giorno a Lampedusa 112 barchini e 5.000 disperati. E oggi, mentre lui - il sovranista dell’altra sponda del mare - ricatta l’Europa, le madri tunisine piangono i loro figli che non ce l’hanno fatta.
ETTORE ROSATO
Pareva un pasdaran del renzismo. Il Rottamatore lo aveva voluto come capogruppo del Pd alla Camera, e poi lo aveva fatto eleggere addirittura presidente di Italia Viva. Ma qualcosa deve essere successo, tra i due, perché Ettore Rosato ha disertato platealmente la festa nazionale di Santa Severa, e a chi gli chiedeva se la cosa avesse un significato politico ha risposto: «Traetene voi le conseguenze». Un obiettivo l’ha centrato: era la prima volta che la sua assenza faceva notizia.