Il Dipartimento di Efficienza Governativa americano ha smantellato il Pepfar, il programma globale per l’Hiv. Un ulteriore smantellamento della sanità pubblica, "sadico e omofobico". Il 29 marzo corteo di protesta

Tesla è sinonimo di Aids» ha dichiarato Act Up. Act up è l’organizzazione internazionale, nata nel 1987 negli Stati Uniti, per “scatenare il potere” contro l’epidemia globale dell’Aids e le sue cause e conseguenze economiche, sociali, politiche e culturali.  Il 15 marzo scorso decine di persone si sono sdraiate per terra in un cosiddetto “die-in” davanti alla Borsa di New York. Coperti da lapidi, i manifestanti hanno simboleggiato le conseguenze dell’agenda Trump-Musk che ha annichilito gli sforzi per la salute pubblica e la ricerca scientifica. Infatti, attraverso il Doge, il Dipartimento di Efficienza Governativa di cui Elon Musk è a capo, è stato smantellato il Pepfar, programma globale per l’Hiv/Aids nato nel 2003. Il Doge è stato creato con un ordine esecutivo di Trump con lo scopo di tagliare la spesa: il Pepfar, tuttavia, rappresenta meno dell’1 per cento del budget federale. «Elon Musk non è più solo il miliardario più ricco del mondo: è il principale responsabile del collasso globale delle cure per l’Hiv/Aids. È autore dello smantellamento sadico e omofobico della Pepfar» ha scritto Act Up.

 

La decisione dell’amministrazione statunitense di tagliare i fondi per gli aiuti ha lasciato milioni di persone senza accesso a servizi vitali di prevenzione dell’Hiv e ha messo fine alla ricerca su nuovi strumenti di prevenzione. Secondo i dati condivisi da Act Up, il Pepfar ha salvato oltre 25 milioni di vite. Ha costruito cliniche per l’Aids, rifornito farmacie, formato operatori sanitari e dato un futuro a milioni di persone nei Paesi a basso reddito. Elon Musk, Donald Trump e Robert F. Kennedy Jr., attuale ministro della Salute, stanno attaccando i programmi di sanità pubblica, distruggendo le agenzie sanitarie governative degli Stati Uniti e tagliando i programmi federali di assistenza sanitaria (Medicaid, Medicare, Aca). Il tutto, secondo Act Up, per compensare gli enormi tagli alle tasse per le multinazionali e per i super-ricchi.

 

Il 29 marzo all’Aids Memorial di New York ci si ritrova per una manifestazione e poi una marcia verso lo show-room di Tesla nel West Village. L’azione segna anche il 38esimo anniversario di Act Up. Sul tema, i Conigli Bianchi, collettivo italiano in lotta contro lo stigma da Hiv ha dichiarato: «Il blocco dei programmi che finanziano i trattamenti comprometterà la salute di centinaia di migliaia di persone. Per tantissime sarà una condanna a sviluppare Aids e morire per un’infezione con cui si potrebbe invece convivere, e per centinaia di migliaia di bambini e bambine significherà nascere con Hiv. Dimostrazione che dare alcuni diritti e conquiste come acquisite per sempre è pericoloso. L’attivismo Hiv, in Italia come altrove, deve posizionarsi con fermezza. Non c’è neutralità possibile in questo clima politico: o si lavora per porre fine all’epidemia, o la si alimenta».

 

A dire cose tipo “i poteri forti” o “le lobby” non ci si fa mai una bella figura. Forse non si comprende l’estensione del potere di coloro che abbiamo visto sfilare al fianco di Trump durante la cerimonia di insediamento. È un potere che, nella vita di molti, sembra essere puramente simbolico. Cosa sono i miliardi, i giri nello spazio, un sottomarino o uno yacht? Immaginari. Sono narrazioni che ci convincono che abbiamo più in comune con un miliardario che con una persona che vive per strada. Scordandoci così che niente ci protegge dalla loro necropolitica, chiunque noi siamo.

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