Arianna Ciccone, ideatrice del sito attivista Valigia Blu, ha proposto di cancellare lo sciopero dei giornali previsto per il 9 luglio prossimo. Valigia Blu si occupa da mesi di etica dell'informazione e la proposta ha già provocato reazioni e commenti diversi. "L'espresso" pubblica qui di seguito questa lettera-appello della Ciccone proponendola alla valutazione e al dibattito dei lettori. Se il tentativo è farmi stare zitta, io che faccio? Mi zittisco da sola?
Se la legge sulle intercettazioni vuole i giornali imbavagliati, per protesta mettersi da soli simbolicamente il bavaglio anche per un solo giorno è un vero e proprio regalo a chi questo bavaglio sta tentando di metterlo da tempo, con una legge che nel merito e nel metodo (la fiducia imposta al Senato, senza dibattito e svuotando il ruolo del Parlamento) è da rifiutare tutta, non certo da emendare.
In questi giorni dopo la manifestazione del 1 luglio in tanti ci siamo confrontati sullo sciopero indetto dalla Fnsi (il sindacato dei giornalisti). La risposta è giusta, ci vuole una reazione simbolica forte, ma forse la forma è debole, una specie di solletico fatto a chi ti sta togliendo il diritto di sapere. Forse addirittura un autogol.
L'appello lanciato da Valigia Blu non è contro la decisione della Federazione Nazionale della Stampa ma vorrebbe migliorarla, invitando tutti a riflettere: i tempi sono cambiati, il mondo della comunicazione e dell'informazione è cambiato. Inventiamoci altre forme di protesta, tutti insieme: sindacato, editori, giornalisti, cittadini/lettori, blogger…
L'8 e il 9 i giornalisti di tv e radio e i giornali dovrebbero stare in silenzio. Anche la Rete è pronta a partecipare. Ma è a partire dalla Rete e dalla società civile che è avanzata la proposta: siamo sicuri che il silenzio sia la risposta giusta al tentativo di bavaglio? E se invece al contrario la vera risposta fosse più informazione? Una specie di doping dei lettori; editori e giornalisti alleati ancora una volta con il web, per un giorno ci "regalano" una overdose di informazione. Perché contro la disinformazione alla "siamo tutti intercettati" si dovrebbe scatenare la superinformazione: "Informateci tutti". Come non essere d'accordo tutti in modo trasversale su una richiesta del genere? I cittadini che chiedono di essere informati il più possibile. Questo sì che è rivoluzionario e decisamente liberale.
La società civile, grazie a un potentissimo social network come Facebook, si aggrega e si rivolge agli editori: stupiteci, fate uno sciopero al contrario, venerdì 9 potrebbe rimanere nella storia delle nuove forme di protesta organizzate dal basso. Regalate per un giorno i vostri giornali o fateli pagare la metà. Serve una risposta creativa, con una forza comunicativa dirompente. Serve una protesta con il segno + non con il segno - (
http://www.valigiablu.it/doc/120/altro-che-sciopero-qui-ci-vuole-una-giornata-di-superinformazione.htm)
Sulla Rete il dibattito si è scatenato e l'idea "informateci tutti" si arricchisce di nuove proposte come quella de
Il Nichilista: «Perché tutti i giornali che aderiscono al "no al bavaglio" non forniscono in allegato, solamente per quel giorno, un opuscolo che illustri punto per punto, in modo sintetico ma preciso, tutti i principali punti del disegno di legge, accompagnandoli uno ad uno con le ragioni del no? Allo stesso modo i giornali che invece si trovino d'accordo con l'impianto del ddl avrebbero l'occasione per ribadire in modo non propagandistico i dati e le riflessioni alla base della loro posizione. La logica è quella di Valigia Blu: ai cittadini, in questo momento, non serve un vuoto informativo, ma buona informazione, e tanta».
Il blog di
Daniele Sensi riprende l'appello e sottolinea: «Cari editori, cari rappresentanti della Federazione nazionale della stampa, noi blogger facciamo informazione a gratis ogni giorno: per una volta potreste farla anche voi. D'altronde la libertà non ha prezzo. O no?»
Ecco alcuni commenti alla nostra proposta:
«Yutti sul web a fare copia-incolla sulla legge bavaglio e ddl intercettazione..possiamo tradurre in tutte le lingue e diffonderlo anche all'estero... ma il silenzio è fare il loro gioco, anche quello dei giornali mi sembra validissimo!».
«Io propongo: creiamo due canali facebook e youtube un cui sono raccolti documenti video e audio che spiegano il ddl intercettazioni e la legge bavaglio e le loro conseguenze. Prendiamo un computer, un video proiettore e scendiamo nel cortili, nelle piazze ovunque a diffondere queste informazioni. Semplice, fattibile, potente».
«Uno ti vuole chiudere la bocca e tu per protesta... la chiudi! Ma dai...! Ci vuole superinformazione, controinformazione in ogni luogo in ogni dove... Altro che tacere!».
«Si potrebbe pensare ad una protesta fatta con tutte le prime pagine bianche e un minuto di silenzio iniziale dei TG, seguito da un'ampia informativa (molto ampia!) sulla questione, in cui evidenziare tutte le criticità e le storture di questa legge infausta, e infine dalle notizie del giorno, date in forma stringata. Sarebbe molto utile evidenziare, con i post-it o verbalmente nel caso dei TG, quali parti delle notizie, con la legge bavaglio, non sarebbe stato possibile dare. Per uno sciopero totale della stampa (che andrebbe coordinato e appoggiato dalle altre categorie) c'è sempre tempo...».
«Regalare i giornali mi sembra una buona idea, e forse qualche pubblico esercizio potrebbe collaborare con le edicole. Se ad esempio la mia edicola abituale mi dà i giornali, io nel mio negozio li dò ai clienti. Così anche chi non va abitualmente in edicola avrà modo di leggere.
«Mi auguro che Fnsi ed editori, raccolgano questo modo di farci sentire, in modo chiaro, anzichè lasciare che questo rischi di "passare" (purtroppo come spesso accade), come uno dei tanti scioperi poco utili alla causa!».
«Giusto, come diceva anche Marco Travaglio sul Fatto di oggi, bisognerebbe che tutti i giornali uscissero in edizione straordinaria, listata a lutto, con tutte quelle notizie che vogliono imbavagliare!!!».
«Io (ferroviere) non sciopererei mai in genere, invogliamo i datori di lavoro ad andarsene a cercare dipendenti altrove, e gli pseudo politici hanno la scusa per frustarci mediaticamente (appoggiando magari qualche accordo ammazza statuto del lavoro&costituzione).
Proporrei ad esempio di svolgere regolarmente i propri turn (senza prestazioni straordinarie & Co.) e poi protestare tutti insieme per un'altro turno davanti qualche sede informando il + possibile la gente del motivo della protesta e proponendo un contraccordo magari con le valutazioni economiche etc. Sarebbe un gesto che dimostrerebbe correttezza etica!».
«Lo sciopero dell'informazione è fare il gioco di chi dice di non leggere i giornali o peggio di non acquistarli... Meglio dunque segnalare gli articoli che domani non potrebbero essere letti se questa nefasta legge dovesse passare!».
«Io allegherei il dvd "Sotto scacco" ...per tutti... così qualcuno magari capisce per chi ha votato e soprattutto perchè vogliono imbavaglliare tutti, perchè si stanno facendo le leggi ad personam, perchè si sono creati, sempre ad personam, gli illeggittimi impedimenti ...e intanto a noi ci hanno accollato per l'ennesima volta l'incombenza di pagare il debito pubblico...».
«Io fossi del settore punterei a scovare tutte le virgole delle nefandezze di tutta la casta che ha appoggiato + o - palesemente, questo genere di leggi (a cominciare dalla legge "Mastella" proposta dal centro sinistra nel 2007 approvata con 630 favorevoli e 10 astenuti) e pubblicarle a raffica da quì al giorno della votazione in parlamento!»...