La chiamavano così, la Gelmini, ai tempi in cui era presidente del consiglio comunale di Desenzano. E fu revocata a maggioranza per «inadempienza e attaccamento esclusivo alle cariche». Con un documento che è stato fatto sparire

Salta fuori un'altra perla dalla sorprendente biografia del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Risale al lontano 2000. A Desenzano sul Garda, allora, era presidente del consiglio comunale e i colleghi la chiamavano Maria Star (era stata eletta nel '98, con il suo voto determinante). Ma accumulava assenze su assenze, al punto da meritarsi una mozione di sfiducia. Tra le accuse riportate, questa: "Ha dimostrato scarsa sollecitudine nell'adempimento dei suoi doveri, è venuta meno ai compiti istituzionali e alle funzioni attribuitele".

Le critiche più pesanti arrivarono dalla stessa maggioranza, da tre consiglieri di Forza Italia, che parlarono di "inspiegabile attaccamento esclusivo orientato alle cariche".

Messa ai voti, nel 2000, la revoca da presidente passò con 13 favorevoli, cinque contrari e due astenuti. Contro di lei, non solo la minoranza di sinistra, ma pure i suoi alleati, sia di Forza Italia sia della Lega Nord. Caduta Maria Star, ebbe inizio una seconda vita, che avrebbe portato la giovane avvocatessa prima alla Camera, poi, nel 2008, sullo scranno di ministro. Ma la delibera di Desenzano, da allora, è introvabile: sparita dall'albo pubblico del Comune, negata a chi la chiede. P. T.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Siamo tutti complici - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso