«Mi vogliono stroncare la carriera perché da ragazzo ero nel Fronte della Gioventù: il cui segretario però era l'attuale presidente della Camera. CasaPound? Ci vanno anche intellettuali di sinistra. Il saluto romano? Macché, facevo il cinque con la mano». Parla il console Vattani, quello del video nazi-rock
A pentirsi non ci pensa affatto, anzi. Il console a Osaka Mario Vattani, figlio di Umberto, già potente segretario generale della Farnesina e primo sponsor del figlio, richiamato in casa dopo l'episodio del saluto romano, ha elaborato la sua linea di difesa. Non solo, come prevedibile, nega tutti gli addebiti, ma spara di qua e di là, contro amici e nemici: se sono fascista io, dice in questa intervista, come definire tutti gli altri illustri frequentatori di CasaPound?
Addio a Osaka e alla carriera, probabilmente. Tutto per un concerto fascio rock?"Ho obbedito a un ordine, ma continuo a contestare merito e procedure. Rientro nella speranza di avere un chiarimento e soprattutto una decisione formale. Per ora abbiamo solo sentenze sui rispettivi ricorsi, ma è la Commissione Disciplinare a doversi pronunciare, e questo non è ancora avvenuto".
Lei parla di persecuzione, accanimento personale. Nessun cenno di pentimento."Mi sembra evidente che vengo trattato come un criminale, mentre in passato la Farnesina si è comportata con molta più tolleranza nei confronti di colleghi macchiatisi di reati comuni, gente che si vendeva visti e passaporti, che faceva contrabbando di opere d'arte, che ha provocato incidenti mortali omettendo poi il soccorso. Ricordo anche il caso di un ambasciatore che si travestì da arabo per entrare illegalmente alla Mecca e fu smascherato. Rimase tranquillamente al suo posto, fino alla fine del mandato. Non mi sembra di aver fatto nulla del genere".
Lei viene accusato di non aver mai nascosto le sue simpatie per l'estrema destra. E per un ambasciatore..."Nelle carte del ministero c'è scritto che "a monte" vi è la considerazione che la mia adesione al Fronte della Gioventù negli anni Ottanta sia incompatibile con il servizio all'estero, idea che trovo assurda e inaccettabile. Allora il mio segretario era Gianfranco Fini, poi diventato ministro degli Esteri e presidente della Camera. Il suo posto fu preso da Gianni Alemanno, attuale sindaco di Roma. E infatti fioccano le interrogazioni parlamentari".
Però quel famoso concerto era a CasaPound, luogo dell'estrema destra."Non mi risulta che sia un covo di terroristi. E comunque prima e dopo di me l'hanno frequentata Stefania Craxi, già sottosegretario agli Esteri, Paola Concia, Giampiero Mughini, Piero Sansonetti, Sandro Provvisionato... Tutti fascisti?".
Quando legge "fascio-rock" o "nazi-rock" sui giornali qual è la sua reazione?"Basta con questa idiozia del fascio-rock. Non esiste il fascio-rock o peggio il nazi-rock: è una subdola invenzione per screditare, dileggiare la musica e in questo caso anche me. Dare un marchio di infamia alle forme artistiche, ridicolizzarle, mettere gli artisti alla berlina, sparare giudizi bigotti come "questa non è musica, fa rabbrividire" è prerogativa dei regimi totalitari. Sfido chiunque a trovare messaggi razzisti, antisemiti o omofobi in un testo di "SottoFasciaSemplice". Sono tutte manifestazioni di odio con cui io non ho nulla da spartire".
Nel video lei però fa il saluto romano."Non dico che nella vita non ho mai fatto un saluto romano. Dico che sul palco a CasaPound non l'ho fatto. Guardi il video, non i fotogrammi ritagliati ad arte. Si vede chiaramente che faccio, a mano aperta, il segno "cinque" nel chorus della canzone che dice "...tra cinque anni...". Infatti nell'ultima memoria di accusa del ministero mi si contesta di aver fatto non il saluto romano, ma "gesti evocativi del saluto romano"".
In quella canzone lei esalta la bandiera nera fascista."Altra falsità. La parola fascista non c'è. In quella canzone mi ispiravo a Leo Longanesi: "Ma il vento, il vento, gesummaria, perché non solleva la bandiera nera dell'anarchia?"".
Però in un'altra canzone lei dileggia la Repubblica italiana e inneggia a Salò: "Una Repubblica fondata sugli epuratori, che senza tante storie e con l'aiuto degli stranieri ha fatto fuori gli ultimi italiani che fino alla fine hanno combattuto per un'altra Repubblica"."Non inneggio a niente. Basterebbe leggere i testi completi, e non solo alcune frasi, per comprenderlo. Descrivo in tre righe quello che uomini come Giampaolo Pansa hanno scritto in tanti libri. In quella canzone si constata semplicemente una situazione di fatto: in Italia, tra il '43 e il '45 e dopo, si è epurato o no? Assassinato o no? Mi sembra di sì. Oppure tutti i buoni erano da una parte, e tutti i cattivi dall'altra? Scusi ma questi concetti mi sembrano ampiamente superati, già diversi anni fa, dal presidente Violante".
Lei è stato coinvolto anche in un grave caso di pestaggio a Roma."Dal quale sono stato assolto con formula piena".
Del ministro Terzi, cosa pensa? Vi siete mai sentiti, in questi mesi?"No, non l'ho mai sentito. Il ministro Terzi mi ha deferito dopo gli articoli dei giornali senza che io venissi nemmeno ascoltato. Poi all'improvviso sono stato richiamato a Roma, senza aver nemmeno passato il giudizio della Commissione di Disciplina, al cui verdetto si era assicurato di volersi attenere".