Il deputato del Pd, in sciopero della fame per protesta contro la legge elettorale, si rivolge al leader del Movimento 5 Stelle che sul blog lo ha definito un parlamentare abusivo. "Crei un clima di odio. C'è chi minaccia di usare il fucile contro di me". La replica di Grillo: "Le minacce sono di un elettore del Pd". Poi le scuse dell'autore del commento

Pubblichiamo la lettera del deputato Roberto Giachetti indirizzata a Beppe Grillo in riferimento a un post sul blog del leader del Movimento 5 Stelle che, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta, segnalava i "parlamentari abusivi" e chiedeva di fermarli davanti all'entrata di Montecitorio. In coda alla lettera, la replica di Beppe Grillo pubblicata sul suo blog.

Caro Beppe Grillo,

Il 7 dicembre hai postato sul suo tuo blog la foto "segnaletica" mia e di altri 8 colleghi indicati nella didascalia, insieme ad altri 141, come abusivi. Nel corpo del testo hai scritto una frase evidenziata in neretto che testualmente recita "devono essere fermati all'ingresso di Montecitorio". Siamo praticamente al 'caccia all'uomo day'. Un invito che ognuno dei tantissimi seguaci del tuo blog può declinare a suo piacere. Ed infatti nel giro di breve tempo, nel riuscito effetto di generare un chiaro clima di odio, qualcuno alle 14.32 del medesimo giorno raffina la caccia all'uomo rendendola più esplicita: "Dai a questo punto la lista ce l'avete. Prendete un fucile ed andate ad ammazzarli uno ad uno a casa. Mi sembra il minimo". Ho letto e fotografato dal tuo blog questo invito ieri sera.

Sono passati tre giorni e sta ancora lì, non hai avuto neanche la decenza di eliminarlo. E non mi si dica che non l'avevi visto. Se pubblichi la foto di qualcuno e la accompagni con l'invito a "fermarlo" all'ingresso di Montecitorio non puoi esimerti almeno dal verificare l'effetto che fa... Se non lo hai fatto è anch'essa una scelta ben precisa. Sto conducendo da 65 giorni uno sciopero della fame per imporre a tutti il rispetto dell'impegno di cambiare una legge elettorale indecente. Conosco i rischi concreti di uno sciopero della fame così prolungato, non solo perché i medici me lo ricordano praticamente tutti i giorni, ma anche perché un anno fa dopo 123 giorni sono andato molto vicino a conseguenze irreparabili per la mia salute. Ma sono un nonviolento, sento il dovere di lottare con la mia determinazione e con le mie capacità per cambiare una legge indegna che ritengo abbia un enorme peso nella degenerazione della politica.
La foto del blog di Beppe Grillo che accompagna il post sui parlamentari "abusivi"

Scelgo liberamente di correre questi rischi e so che pesano nella mia coscienza meno del pensiero di rassegnarmi ad essere inerte spettatore, o, peggio, connivente, nell'opera di totale distruzione della credibilità della politica che ogni giorno si consuma nel nostro Paese. Più aumentano i giorni di digiuno più convivo con l'intima consapevolezza che quei rischi possano trasformarsi in qualcosa di più reale, ma sento di dover andare avanti. Consapevole. Invece, caro Grillo, quello che tu mi scarichi addosso con questa operazione è l'obbligo di convivere con un rischio che non conosco, che non potrei sapere dove si annida, come si organizza, quando potrebbe colpirmi.

Mi esponi ad un nemico invisibile ma che certamente c'è, che ha colpito qualche mese fa un integerrimo servitore dello stato, che si muove agilmente nel clima di odio che viviamo e che potrebbe facilmente andare a segno contro persone come me (ed i miei colleghi) che non girano con auto blu e con scorte al seguito, che fanno politica sulla strada, tra la gente, mettendoci la faccia ed esponendo il proprio corpo senza scudo di alcun tipo, nella nudità della propria passione.

Come faccio a non dirti che da qualche giorno convivo con una preoccupazione in più che a volte rischia di distrarmi dalla concentrazione sulla mia azione nonviolenta, dalla determinazione necessaria a combattere per il raggiungimento dell'obiettivo che mi sono dato? Senza minimamente fare accostamenti impropri con la statura di straordinari esempi della lotta nonviolenta, ricordo a me stesso che la storia è percorsa da nonviolenti morti non a causa della loro iniziativa ma per mano di sconosciuti che li hanno colpiti quando erano più esposti, tra la gente, in libertà. E' stato così per Gandhi ucciso con tre colpi di pistola e per Martin Luther King freddato da un colpo di fucile.

Auspicando che tu possa trovare qualche minuto per queste parole ti saluto cordialmente.

La replica di Beppe Grillo, ospitata dal suo blog
Giachetti ha ragione Il commento dell'utente da lui citato è vergognoso ed è quanto di più lontano dallo stile e dal linguaggio degli attivisti del M5S.

Se si sente diffamato Giachetti deve immediatamente rivolgersi alla polizia postale e querelarlo. Il blog collaborerà con le autorità. Nilo Pacenza, così si firma il commentatore, è il fondatore della pagina facebook del comitato per la candidatura di Renzi alle primarie "Adesso Carpi".

I pidimenoellini si minacciano di morte sul Blog? O si tratta di schizzi di merda digitali lanciati per screditare ancora una volta il M5S e bollarlo come pericoloso e violento agli occhi dell'opinione pubblica? E' un'operazione squallida degna dei peggiori regimi autoritari e infatti rilanciata da tutti i media di regime con Repubblica in testa.

Giachetti è una persona che ha avuto almeno una buona idea proponendo la decadenza del Porcellum e il M5S ha votato la sua mozione contrariaramente al suo partito, ma è abusivo e non deve più entrare in Parlamento. Lo sa anche lui. Darebbe un segnale forte a tutto il Paese se riprendesse a mangiare e si dimettesse subito.

Le scuse del commentatore su Facebook. Dopo la nascita del caso, Nilo Piacenza scrive questo commento.
Carissimi amici e non, quando uno fa un errore è giusto prendersi le proprie responsabilità e tutelare chi, con il proprio impegno quotidiano porta avanti battaglie che sono di tutti.

Qualche giorno fa, dopo aver letto la lista di proscrizione pubblicata da Beppe Grillo, assalito da una rabbia improvvisa ho scritto di getto un commento che recitava più o meno così "adesso la lista ce l'avete. Prendete i fucili e andate ad ammazzarli uno ad uno", con l'intento di provocare tutte quelle persone che ogni giorno sputano violenza sul blog di Grillo e Casaleggio.

Il mio commento era firmato, come al solito, e quindi riconducibile alla mia persona. Non mi sono quindi nascosto dietro un troll o un falso nome. Ero io, nei miei limiti e nella mia immaturità, ma ero e sono io. L'on. Giachetti del Partito Democratico, ha preso spunto dal mio commento per scrivere a Grillo, e non avendo idea di chi fossi giustamente, ha portato l'attenzione del Furher Beppe su di me.

Sul blog di Beppe Grillo è arrivata puntuale la risposta a Giachetti, basata sulla teoria secondo la quale io sarei un infiltrato del Pd che scrive cose violente per screditare il Movimento 5 Stelle. Questa teoria è ovviamente priva di qualsiasi fondamento, chi mi conosce sa perfettamente come la penso, e quanto da me sia lontana ogni forma di violenza.

La responsabilità della mia provocazione è solo ed esclusivamente mia, e niente ha a che fare ne con il Partito Democratico, al quale sono orgogliosamente iscritto, ne tanto meno del Comitato Adesso Carpi, che è composto da un gruppo di persone assolutamente libere e che è stato impeganto fino a Domenica nel sostegno a Matteo Renzi.

Voglio utlizzare questo post per chiedere scusa a tutti coloro che sono stati malgrado tutto coinvolti, a partire dall'On. Giachetti, persona che merita la massima stima per le sue battaglie, e che io ho portato in errore, nascondendomi dietro un monitor come tanti fanno, e senza dare peso alle mie parole gravi, anche se non nell'intenzione.

Devo chiedere scusa anche a tutti coloro che condividono e hanno condiviso con me la battaglia per le primarie, perchè sono persone che meritano rispetto e nulla hanno a che vedere con il mio errore, che è nato da un fattore assolutamente personale. Chiedo scusa anche alla mia famiglia, sperando che tutti i commenti e i messaggi che in queste ore mi stanno arrivando non vadano a ledere la loro serenità. Invito tutti, a partire da me stesso, a misurare in ogni momento il peso delle parole che vengo usate sulla rete, perchè a volte bastano due righe per lanciare un macigno, e distruggere anche chi come me vive la politica con sincera passione.

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