Realacci: «La legge alla Camera non passerà, la farò arenare»

Il presidente della commissione Ambiente contro il provvedimento che fissa una rigida graduatoria nelle demolizioni (approvato al Senato anche col voto del Pd): «È una sanatoria mascherata, farò in modo di bloccarlo»

«Lo dico chiaro e tondo a tutti quelli che ho visto esultare in queste ore: il cosiddetto ddl “anti-abusivismo” alla Camera non passerà mai. Per quanto mi riguarda, farò tutto quanto è in mio potere per evitarlo». Il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, gela gli entusiasmi dei politici di entrambi gli schieramenti (quasi tutti campani) che hanno salutato con favore l’approvazione al Senato di un provvedimento che stabilisce una gerarchia d’intervento nella demolizione dei manufatti abusivi.  

Secondo quanto denunciato da diversi magistrati e dalle associazioni ambientaliste, infatti, aver stilato una rigida “classifica” di priorità finirà per ingessare l’attività delle Procure. E adesso, a sentire le parole di Realacci, uno dei principali esponenti dell’ambientalismo in politica, è concreta la possibilità che il provvedimento finisca per arenarsi in commissione, dove dovrà essere esaminato prima di approdare in Aula.

Cosa non la convince della proposta di legge approvata a Palazzo Madama?
"Se si fossero dati più strumenti alla magistratura e alle forze dell’ordine per contrastare l’abusivismo, stabilire un ordine di priorità poteva avere un senso. Invece non vengono previsti strumenti aggiuntivi e questo dimostra che la norma favorirà gli illeciti. E il paradosso è che viene presentato agli occhi dell’opinione pubblica come un gran risultato in termini di ripristino della legalità".

Questo chiama in causa anche il suo partito: il testo, presentato da un senatore di Forza Italia, è stato approvato col voto determinante del Pd e si è parlato di una “lobby” campana bipartisan…
"È vero, da parte di alcuni colleghi senatori ho visto il tentativo di dare una valenza positiva a una norma che non ne ha affatto. D’altronde in una regione come la Campania in cui ci sono migliaia di casi di abusivismo (200 mila secondo le stime più recenti, ndr), è impensabile che non ci sia una certa connivenza delle amministrazioni locali. E non mi pare che il centrosinistra abbia avuto un ruolo secondario in quelle zone. Adesso è avvenuto anche a livello nazionale".

Quale sarà il risultato di questa legge?
"Che ci sarà un picco di abusivismo. Il passato ci insegna che gli illeciti aumentano sempre quando si è in attesa di condono o quando si è appena realizzato, magari in forma mascherata come in questo caso. Per fortuna che un simile provvedimento non verrà mai approvato, per lo meno in questa forma. Per quanto mi riguarda, farò di tutto per impedirlo".

Non è un’affermazione da poco, il presidente di una commissione ha ampi margini sulla discussione di un provvedimento…
"Esatto, e ne rallenterò in tutti i modi l’approvazione. Anche spedendolo su un binario morto se necessario. Ho sentito la presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti (anche lei Pd, ndr) e ha le mie stesse perplessità. Insomma, dovunque venga assegnato per competenza, non avrà vita facile".

Sta dicendo che farà arenare il testo?
"A meno che non venga ripensato del tutto l’impianto prevedendo strumenti efficaci per rafforzare il contrasto agli illeciti. Non dimentichiamo che in Campania l’abusivismo ha un’estensione formidabile che mette a repentaglio non solo la legalità per i suoi legami con la criminalità organizzata, e quindi l’economia pulita, ma anche la sicurezza delle vite umane. E non scordiamoci che qualche hanno fa a Ischia sono morte delle persone perché una casa abusiva era stata costruita in una zona di dissesto idrogeologico".

Spesso però si parla di “abusivismo di necessità” senza intenti speculativi…
"Se ci sono casi effettivi di abusivismo legati al di disagio sociale, la mia proposta è semplice: se le case non presentano problemi dal punto di vista della sicurezza, facciamole acquisire al patrimonio pubblico e poi riassegniamole. In questo modo potremmo impedire che si tragga profitto dall’illegalità e terremo conto delle difficoltà economiche delle famiglie. Invece nulla di tutto questo è presente nella norma approvata al Senato. È la dimostrazione che l’unico vero obiettivo è abbassare il livello dei controlli".

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