Stefania Bonaldi, sindaco di Crema: "Renzi, paghiamo noi la politica degli annunci"

Il primo cittadino del comune lombardo, renziana, commenta gli effetti della manovra sugli enti locali e i risparmi cui è stata costretta per finanziare gli 80 euro. E avverte: "Caro Matteo, non possiamo tagliare all'infinito"

Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, 30 mila abitanti, ha una particolarità: non può essere accusata di essere un gufo (al pari del presidente Sergio Chiamparino, in realtà, che pure ha definito “insostenibile” la manovra del governo), perché dopo aver sostenuto Laura Puppato nel 2012, sostenne Matteo Renzi, alle primarie del Pd, nella sfida contro Gianni Cuperlo e Pippo Civati. “Non sono amica di Stefano Fassina, giuro”, dice all’Espresso.

Come l’esponente della minoranza del Pd, però, Bonaldi non sopporta “la politica degli annunci”. E non sopportano, lei e la sua città, “i tagli che il governo ci impone”. “Non possiamo tagliare all’infinito”, dice all’Espresso, “e c’è poco da far battute, da chiederci di tagliare dirigenti e personale. La mia città”, spiega “è dal 2007 che risparmia, e di dirigenti, quando sono diventata sindaco, ne avevo 6, ora sono 4”.

Bonaldi si era già lamentata di dover pagare gli 80 euro del premier “chiedendo i soldi ai cittadini”, con un intervento molto critico nell'ultima direzione nazionale del partito. E ora che la legge di stabilità chiede altri soldi a regioni e comuni, è preoccupata: “Per adesso abbiamo evitato di fare alcuni interventi di manutenzione, di tappare buche e riparare le palestre, ma così sarà difficile non colpire anche il sociale”. “Siamo una piccola città” dice preoccupata “ma abbiamo uno sfratto a settimana”.

Sindaco, sgombriamo il campo dall’accusa di “gufite”: lei alle primarie ha sostenuto Renzi, ora si dice “stremata dalla politica degli annunci”...
“Guardi Renzi fa bene a incidere sul costo del lavoro, è importante. Il mio problema sono però le coperture. Il presidente Chiamparino dice una cosa esatta, scontanta: noi amministratori dovremo agire sulla fiscalità, ancora una volta, e chiedere noi, ai cittadini, i soldi che spende il governo. Ci verrà data la possibilità di alzare la Tasi, già fastidiosa, una patrimoniale che tocca tutti, un mostro giuridico”.

Sicura di non essere amica di Stefano Fassina?
“Sicurissima di non essere amica di Fassina. Io faccio il sindaco e ragiono da sindaco e vorrei far notare che la faccia, rispetto alle scelte del governo, non la mette solo Renzi”.

Cosa ha dovuto tagliare per finanziare gli 80 euro?
“Noi l’ultimo anno abbiamo perso 300 mila euro, che è poca cosa, mi rendo conto, ma che per una città piccola vuol dire molto. Per rispondere ai tagli che ci vengono chiesti risparmiamo sulla manutenzione ordinaria, soprattutto, non ripariamo i tetti delle palestre, tappiamo meno buche. Facciamo di tutto, cercando di non toccare la spesa sociale”.

Però allora ha ragione Renzi: si può fare, è indolore, basta un po’ di economia…
“Un cittadino che paga la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, vorrebbe avere i servizi che gli spettano, e non è che sia così indolore tagliare sulla manutenzione stradale: i cittadini ti chiedono conto anche di quello, e Renzi lo sa. Comunque non è detto che si riesca ancora per molto a non incidere sul sociale. E lo dico preoccupata, perché qui a Crema abbiamo uno sfratto a settimana”.

Matteo Renzi ha detto che a lui piacerebbe fare il sindaco oggi, perché ha messo un miliardo per l’allentamento del patto di stabilità...
Posso ricordare che i soldi del patto di stabilità sono già nostri? Il meccanismo dell’allentamento ci consente di spendere soldi che già abbiamo in cassa, soldi dei cittadini. Va benissimo, per carità, sono risorse importanti con cui sbloccheremo alcune opere, soprattutto di edilizia scolastica. Ma se mi sblocchi il patto a fronte di un ulteriore taglio non potremo fare neanche questo. Insomma, è una partita di giro e non è detto che sia così conveniente”.

A Chiamparino e Zingaretti Renzi ha risposto su Twitter: “Tagliare i servizi sanitari è inaccettabile. Non ci sono troppi manager o primari?”
“Tutto può essere. Io però sono sindaco dal 2012, quando sono arrivata avevo sei dirigenti e ora ne ho 4, con cui faccio tutto. Noi comuni tagliamo dal 2007, da quando c’è il patto di stabilità. A Crema abbiamo tagliato dell’11 per cento il costo del personale: è un milione, non poco. E con gli impiegati rimasti devo offrire anche servizi che prima potevamo risparmiarci, come lo sportello per spiegare la Tasi: per questa scadenza, abbiamo attivato uno sportello di assistenza con otto persone, tutte risorse interna, spiegando ai cittadini una tassa complicatissima”.

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