La notte di speranza e paura nella sede elettorale della sinistra radicale, appesa a poche migliaia di voti attorno alla soglia di sbarramento. Più sopra che sotto, ma per una questione di decimali
di Alessandro Gilioli
26 maggio 2014
Un centinaio di persone, sedie di plastica colorate, la diretta tivù proiettata sul muro, l'immancabile capannello che fuma appena fuori dal cancello: l'appuntamento per la speranza della sinistra radicale italiana è in uno spazio in zona San Lorenzo, a Roma, dove la lista Tsipras già da prima delle 23 hanno aspettato i risultati con l'ansia uno studente nel giorno dell'esame.
Pochi i giornalisti in sala, molti di più gli attivisti, qualche candidato, due dei garanti che hanno dato vita al progetto: Barbara Spinelli e Marco Revelli. Tra i volti noti, anche l'attore-candidato Moni Ovadia e il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero con la cagnolina Marilù, risposta della sinistra radicale al berlusconiano Dudù.
Le proiezioni hanno visto ballare tutta la notte la lista attorno alla soglia di sbarramento. Più sopra che sotto, ma per una questione di decimali: quindi nessuno ha voluto brindare, in attesa dei dati definitivi del Viminale. «Siamo contenti», si è limitata a dire Spinelli quando sono arrivati quelli più favorevoli. Spinelli ha lasciato la sede elettorale della lista poco prima delle due.
Se quelli definitivi confermeranno il superamento della soglia, la lista Tsipras dovrebbe portare a Bruxelles tre eurodeputati.
Dopo la sua prima presentazione pubblica a febbraio, la lista Tsipras era accreditata dai sondaggi del 5-6 per cento, ma il periodo successivo è stato tutto in salita. A marzo c'è stata la spaccatura tra i sei garanti con il ritiro di Andrea Camilleri e Paolo Flores d'Arcais in polemica sulla scelta di alcune candidature; poco dopo è arrivato l'addio al progetto da parte di Barbara Battaglia, attivista ed esponente di primo piano delle battaglie sull'Ilva di Taranto, in conflitto con la presenza di candidati legati a Vendola. Tra i fattori che hanno reso più difficile il percorso del progetto anche il fatto che la lista sia nata come un progetto unicamente vocato all'Europa in un Paese dove delle elezioni europee è sempre importato poco all'elettorato. La lista ha duramente contestato l'oscuramento mediatico di cui sostiene di essere stata vittima.
Alla lista Tsipras, nata da un appello di sei intellettuali di cui la Spinelli era capofila - hanno aderito Sinistra Ecologia e Libertà e Rifondazione. Sostegno alla lista è arrivato tra l'altro dall'ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, dal giurista Stefano Rodotà, dal fondatore di Emegency Gino Strada, dallo scrittore Aldo Nove, dall’ex direttore di Italia1 e di Raidue Carlo Freccero.
L'anno scorso, alle politiche, la sinistra radicale nel suo complesso aveva preso il 5,4 per cento, ma in un contesto completamente diverso: Sel infatti era in coalizione con il Pd e in questa veste aveva ottenuto il 3,3, mentre Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia si era fermata al 2,2. A Rivoluzione Civile tuttavia avevano aderito nel 2013 anche l'Italia dei Valori e i Verdi, che a questo turno si sono invece presentati in liste autonome con il proprio simbolo (restando largamente al di sotto dello sbarramento).