Non c’è solo Giulia Sarti, che alla Stampa ha confessato: «appena ho saputo dell'incontro di Grillo con Farage ho pensato: perché l'Ukip?». Perché il Movimento 5 stelle che si è sempre vantato di non fare alleanze, stringe un patto con la destra nazionalista inglese? Perché è così che funziona il parlamento europeo, certo, e perché a Bruxelles bisogna fare gruppi internazionali. Ma allora perché durante tutta la campagna elettorale dal movimento si respingevano come infondate le domande di giornalisti e avversari politici sulla futura collocazione in Europa?
Fatto sta che ora Beppe Grillo ha incontrato Nigel Farage, e con l’aiuto di Casaleggio Jr, Davide, prende corpo una rete europea di euroscettici sì, ma un po’ di destra. Con Farange il più è fatto. Certo serviranno altri incontri e bisognerà chiarire i termini dell’accordo (Grillo ha chiesto un'intesa a maglie larghe, con libertà di voto sui temi sensibili), ma i toni del comunicato congiunto pubblicato sul sito di Grillo lasciano trapelare una certa sintonia.
Ridono entrambi nella foto di rito, fatta con un cellulare. Ride Grillo al fianco di Farange, per una qualche battuta, e chissà come sarebbe cambiata la storia recente, come sarebbe andato il movimento alle elezioni, se quei sorrisi li avesse tentati anche con Matteo Renzi. O, prima ancora, con Pierluigi Bersani. No. L’accordo morbido per «votare come vogliono in un quadro di accordi di base» Grillo lo fa solo con Farage.
E lo fa lasciando di sasso molti suoi parlamentari. «La campagna elettorale di Farage l'ho schifata più ancora di quella della Le Pen» dice Giulia Sarti ancora alla Stampa, «Quando Grillo ha detto no alla Le Pen io pensavo che fosse no a lei e a tutto il contorno di partiti simili, ora mi sembra di capire che non è così». Poi smorza: «Quello che io di sicuro non accetterei mai è di stare sotto di loro, cioè che i nostri debbano prendere indicazioni dall'Ukip». Perché è così, l’accordo si potrebbe anche mandar giù, ma senza «pappa pronta». Grillo deve incontrare i parlamentari e convincerli, insomma. Altrimenti, la posizione di molti resterà quella di Sarti: «per me sarebbe un neo e lo sarebbe per molti altri». Tipo per Aris Prodani, che su twitter scrive «alleanza con Farage #dabrivido». E se Prodani è da sempre un deputato considerato dissidente, non lo è la collega Eleonora Bechis, che non ha mai fatto penare il cerchio magico, e che però lo segue a ruota: «#ukip antitesi #m5s #megliosoli». Altri, anche più ortodossi, preferiscono un «no comment». Ne parleranno nella riunione di gruppo, oggi alla Camera.[[ge:espresso:plus:articoli:1.166219:article:https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2014/05/21/news/nigel-farage-ukip-l-europarlamentare-che-odia-bruxelles-1.166219]]
Una risposta intanto arriva da Danilo Toninelli, deputato che per il movimento è l’uomo delle riforme,
riconosciuto e stimato: «i colleghi che non condivideranno la proposta che farà Beppe sulle alleanze potranno votare contro sul blog, così come tutti gli attivisti, quando faremo la consultazione». Perché, annuncia Toninelli, ci sarà un referendum online, «prima del 26 giugno», che è il termine entro cui gli europarlamentari devono aderire a un gruppo.
[[ge:rep-locali:espresso:285497674]]
Per il resto, «Beppe sta seguendo una procedura scontata e obbligata». Incontra Farage, «ma incontrerà tutte le forze euroscettiche con cui è possibile immaginare un accordo di massima» spiega Toninelli. «Farage è il primo perché ha già fatto un esperienza simile la scorsa legislatura, perché è il più grande e perché con lui abbiamo alcuni temi in comune, dall’autonomia dei territori alla democrazia diretta». Resta da capire se chi dissente potrà dire di no a Farage o dovrà esprimersi sull’intero pacchetto di alleanze. «Non lo sappiamo ancora» dice Toninelli, «ma nel caso fosse un quesito unico, non vedrei il problema».
Politica
29 maggio, 2014Crescono i deputati che si lamentano dell'accordo con il leader dell'Ukip, anche tra gli esponenti più vicini alla linea del genovese. Ma il comico va avanti e si prepara a far confermare la sua scelta con un referendum in rete
M5S, l'alleanza Grillo-Farage non piace a tutti
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