Approvato divorzio breve #opensenato. Dopo 6 mesi con separazione consensuale, 12 in caso di giudiziale
— Francesca Puglisi (@PuglisiPD) 18 Marzo 2015
«Il divorzio breve è un cambiamento molto molto consistente» ha detto in aula il senatore, «modificarlo con una norma ulteriormente innovativa come il divorzio lampo è un rischio. Chiediamo venga approvato lo stralcio perché si arrivi a un’approvazione positiva e rapida del divorzio breve. Non mettiamo a rischio una legge che tanti italiani aspettano». Movimento 5 Stelle, Sel e senatori Psi hanno votato contro la proposta. Pd, Ncd, Udc, Forza Italia a favore.@rotovisor approviamo il divorzio breve. Poi vedremo se ci saranno le condizioni per il resto. Ora è importante raggiungere l'obbiettivo
— Alessia Morani (@AlessiaMorani) 18 Marzo 2015
Il testo approvato dal Senato prevede sostanzialmente che dai tre anni attuali di separazione obbligatoria prima di poter procedere al divorzio si passerà a 12 mesi se la separazione è giudiziaria e a 6 se la separazione è consensuale. Non sarà possibile evitare completamente il periodo di separazione, come proposto dal comma stralciato, neanche in caso di figli maggiori di 26 e autosufficienti.La legge cambia anche la modalità di scioglimento della comunione dei beni tra i coniugi che «si scioglie nel momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati». Le opposizioni al divorzio “immediato” - che poi come detto immediato non è, ma solo privo del periodo di separazione obbligatoria - non sono comunque imputabili sono ai centristi o al centrodestra, ma anche una ventina di senatori del Pd si sono opposti al provvedimento.
Per il senatore Giuseppe Cucca, ad esempio, si sarebbe aperta la strada ai «matrimoni stile Las Vegas, dove il venerdì ci si sposa e il lunedì si divorzia».
Inutile l’opposizione allo stralcio di altri democratici e della senatrice a vita Elena Cattaneo che ha preso la parola in aula per dire che «a due persone sposate, adulte e senza figli o con figli maggiorenni non può essere negato di accedere subito al divorzio se è consensuale. Non si tratta di scelte etiche o morali ma della tutela dei diritti di ogni persona a poter decidere di se stessa».
@lucasappino espresso.repubblica.it