Il Senato la legge sul divorzio breve l’ha approvata. Questo è il punto su cui vuole concentrarsi Giuseppe Cucca, uno dei senatori del Pd che, con una parte di Forza Italia e i centristi di Ncd, hanno chiesto e ottenuto lo stralcio del discusso comma 2 dell’articolo 1, quello che avrebbe, non solo ridotto come già fa la legge, ma proprio eliminato la separazione obbligatoria in caso di divorzio consensuale e senza figli a carico.
«La vittoria non è stata l’eliminazione di quel comma», spiega all’Espresso, «ma l’approvazione della legge, che è stata possibile anche e proprio perché si è scelto di stralciare quella parte». Cucca si aspetta ora che la Camera approvi rapidamente il testo e senza modifiche, quindi in maniera definitiva: «Mi hanno fatto passare per una specie di Giovanardi», continua, «quando né io né i miei colleghi abbiamo espresso pregiudizi ma solo chiesto di affrontare meglio, su una soluzione più limite, il tema della tutela del contraente debole del contratto matrimoniale». Questo non vuol dire però che sarà favorevole a un successivo testo che riprenda la proposta, no, non è detto: «Ci si può anche arrivare» continua, «anche se io continuo a pensare che un minimo di periodo di riflessione ci debba essere».
Senatore, così per come è stata approvata dal Senato la legge sul divorzio breve la soddisfa? Pensa che si arriverà a un’approvazione rapida e definitiva?
«Sì mi soddisfa, e penso che si arriverà a un’approvazione non rapida ma rapidissima. Tolto l’emendamento sul divorzio lampo qui al Senato abbiamo solo fatto delle modifiche di carattere tecnico e così la Camera non dovrà neanche aprire la discussione. Vedrete, si arriverà finalmente a rispondere a un’esigenza, condivisa, che si trascina da tutti da lustri».
Sul divorzio senza separazione, lei in aula ha detto «stiamo introducendo il modello Las Vegas dove il venerdì ci si sposa e il lunedì si divorzia. Proviamo a fermarci un attimo». Ha vinto, ma non è un po’ esagerato?
«Guardi la vittoria non è quella, lo dico per chiarire. La vittoria, che non è mia ma è di tutto il Senato, è l’approvazione del divorzio breve. Per il resto si tratta solo di aver riconosciuto la necessità di un momento di riflessione aggiuntivo, che serve anche a evitare polemiche che sarebbero nate sicuramente nel necessario passaggio Camera».
La relatrice Filippin dice che il divorzio diretto sarà oggetto di un successivo provvedimento.
«È doveroso prendere in esame anche il problema del divorzio diretto, e succederà. Avremo così modo di vedere come e se è possibile tutelare l’interesse dei più deboli, verificando che il consenso espresso al divorzio sia effettivamente comune, e non, come alle volte accade, che sia - diciamo così - “necessitato”».
Quindi se non ci sono né figli non autosufficienti, né disabili, se l’intento è consensuale, per lei due adulti potranno anche non passare obbligatoriamente per la separazione, prima di divorziare?
«Si può anche arrivare a questo, valuteremo. Poi, io continuo a pensare che un minimo di riflessione ci debba essere»
Flavia Perina, giornalista ed ex deputata finiana, dice che, visto il dibattito sul divorzio immediato e anche sulle adozioni per i single, è fuorviante anche solo discutere di altri temi, seguendo le polemiche innescate da noti stilisti o star. Lei pensa che si arriverà, ad esempio, all’approvazione della legge sulle unioni civili?
«Io credo che questa legislatura stia dando dimostrazione di voler fare le riforme, anche quelle più delicate. Sono sicuro che anche a quella esigenza risponderemo prestissimo».
Anche se non si tratterà di matrimonio omosessuale, ma solo di unioni.
«Mi pare che il testo è stato depositato dalla collega Cirinnà, sia esaustivo, di sintesi. Si risponderà alla richiesta, anche qui per anni inascoltata, di molte coppie eterosessuali e omosessuali».