Politica
10 aprile, 2015

Forza Italia rompe con Raffaele Fitto in Puglia. E a Roma?

Berlusconi molla il candidato del centrodestra, Schittulli, divenuto troppo fittiano. “Ce ne cercheremo un altro”, annuncia il segretario regionale di Fi Vitali. “Io resto in Fi” dice l’ex governatore. Ma la sua uscita non è mai stata così vicina

Alla fine, in Puglia, si consuma la rottura ufficiale nel centrodestra: Forza Italia infatti molla il candidato che aveva scelto due mesi fa, Francesco Schittulli, reo di aver preferito l’abbraccio del ricostruttore Fitto, a quello di Arcore. “Ci cercheremo un altro nome”, annuncia stentoreo il segretario regionale Fi Luigi Vitali, in contatto continuo con Berlusconi.

Verrà dalla politica o dalla società civile? Non si sa. Sarà frutto di un’alleanza con Salvini? Forse. Di certo la Puglia diventa, ogni giorno di più, una specie di laboratorio del centrodestra in pieno big bang. Dunque, allo stato, Schittulli è il candidato di Fitto, Ncd-Ap, Fratelli d’Italia, vari altri partitini e liste civiche.

Forza Italia si fa da parte e guarda. E tutto torna dove era cominciato: se poco più di due mesi fa l’oncologo e presidente uscente della provincia di Bari aveva lasciato il suo appello a Berlusconi, “perché attendiamo l’adesione anche di Forza Italia”; oggi, in conferenza stampa, è tornato a ripetere più o meno le stesse parole: “La mia campagna elettorale riprende, con i partiti che si sono impegnati a partecipare. Mi auguro che nelle prossime ore anche il resto della coalizione di centrodestra, a cominciare da Forza Italia, si unisca”.

Ma quello che a febbraio era stato un inizio, adesso segna la fine dell’alleanza. Forza Italia infatti cambia strategia, e lo molla. “Abbiamo aspettato che Schittulli consumasse l’ultimo strappo, e l’ha fatto. Dunque invece di essere il candidato di tutto il centrodestra, è il candidato di Fitto”, dice ancora Vitali.

Raffaele Fitto e Francesco Schittulli
Tutta la colpa è là: aver accettato l’appoggio dell’eurodeputato, da tempo dissidente rispetto al mainstream berlusconiano, non aver voluto rinunciare ai suoi voti, fondamentali per vincere in Puglia. Aver lanciato ultimatum all’ex Cav. E aver addirittura, in accordo con Fitto, rifiutato l’ultimo compromesso proposto da Roma, che era per Berlusconi praticamente una resa: mettere in lista i consiglieri regionali uscenti di Fi, tutti fittiani.

Un'offerta che l’ex governatore ha invece giudicato insufficiente e addirittura “provocatoria”. Tutto da rifare, dunque, per Forza Italia, che da domani, “a meno di accordi in extremis”, si metterà alla ricerca del suo candidato.

Ma grossi guai in vista pure per Fitto. Per adesso, l’europarlamentare fa trapelare che resterà comunque nel partito. Ma appoggiare con una propria lista un candidato diverso da quello che presenta il partito cui si è iscritti è un’operazione di alpinismo estremo, al limite dall’arrampicata sul vetro. Insomma, se il quadro resta questo, la sua uscita ufficiale da Forza Italia, in un modo o nell’altro, sembra ormai davvero alle porte.

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