Centro-destra: Silvio Berlusconi fa l’americano, Matteo Salvini guarda alla Francia
Che modello assumerà la compagine di centro-destra? Somiglierà più al modello francese o a quello Usa? lo si capirà dopo il banco di prova del voto regionale
di Marco Damilano
7 maggio 2015
Matteo SalviniModello francese: la destra spaccata tra moderati e lepenisti? Oppure modello americano: la nascita di un partitone repubblicano, un tea-party per raccogliere tutte le anime del centro-destra? Per sciogliere il dubbio bisogna superare questa strana campagna elettorale per le regionali.
Il voto del 31 maggio è atteso dalle varie anime dell’ex Impero berlusconiano come il giorno del Big Bang. Con la coalizione che si presenta in ordine sparso: in Veneto Forza Italia segue ?a ruota la Lega di Matteo Salvini, mentre l’Ncd di Angelino Alfano prova a mettere su un terzo polo con l’ex leghista Flavio Tosi, in Campania il partito del ministro dell’Interno sostiene il presidente uscente, ?il forzista Stefano Caldoro. In Liguria il centro-destra si è miracolosamente riunito alle spalle della candidatura dell’europarlamentare di Forza Italia Giovanni Toti: i berlusconiani, gli uomini di Alfano e quelli di Salvini. [[ge:espresso:plus:articoli:1.211447:article:https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2015/05/07/news/matteo-renzi-e-la-corte-dei-veleni-1.211447]] Sarà il risultato più forte a indicare la strada: future ricomposizioni o nuove sanguinose fratture. A cambiare ?il gioco è arrivata in settimana l’approvazione definitiva della ?nuova legge elettorale Italicum, con l’introduzione del premio per la lista che arriva prima e con il ballottaggio tra le due liste più votate che non hanno superato il 40 per cento. ?I sondaggi danno al secondo turno ?il Pd di Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle, con l’area del centro-destra che negli ultimi venti anni ha a lungo egemonizzato la politica italiana.
Colpa della divisione: tra la Lega e l’Ncd (mai stati così violenti i rapporti tra Salvini e il ministro Alfano), ma anche dentro Forza Italia. In Puglia ?i fedelissimi di Berlusconi appoggiano Adriana Poli Bortone, quelli di Raffaele Fitto il medico Francesco Schittulli. E Berlusconi non ha nessuna voglia di impegnarsi per l’una o l’altra fazione. In attesa del risultato elettorale, il giorno che cambierà tutto.
«Non abbiamo alternative: dobbiamo lavorare per fare la lista unica», dice il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto, alla frontiera tra Berlusconi e Fitto. Un listone unico Berlusconi-Salvini-Alfano potrebbe strappare al Movimento 5 Stelle il secondo ?posto, ma metterlo in pista sembra ?al momento quasi impossibile. ?Per questioni di programma (la Lega ?no euro è incompatibile con l’Ncd) ?e per la difficoltà di trovare un accordo sui candidati da mettere ?in lista. L’alternativa è la divisione della destra in due rassemblement, come in Francia. Una destra moderata Forza Italia-Ncd e una destra radicale formata dalla Lega di Salvini e da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Salvini è sempre più sulla strada ?di Marine Le Pen, come dimostra ?la reazione ai fatti di Milano: né con la piazza antagonista né con il popolo dell’Expo, forse con quella parte ?di pubblico che ha fischiato a San Siro il sindaco Giuliano Pisapia. Gli ultimi sondaggi danno la coppia Salvini-Meloni a un soffio da quota 20 per cento, in zona ballottaggio, ancora lontani da M5S, ma ben sopra un’ipotetica lista Berlusconi-Alfano intorno al 15 per cento. Ecco perché l’unica spinta a incollare i cocci del centro-destra è proprio l’Italicum. Costringe tutti a stare insieme se si vuole competere. Operazione partito repubblicano all’americana, la chiama Berlusconi, speculare al partito democratico di Renzi. Ma un Salvini vincitore delle regionali non accetterà mai di farsi assorbire nel new (old) party berlusconiano.