La famiglia è una: il presidente della Cei prepara il terreno per la manifestazione dei cattolici. Intanto il Pd cerca di evitare la spaccatura tra laici e cattolici, in vista dell'ultima riunione prima dell'approdo in Aula del ddl Cirinnà. Ma una accordo ancora non c'è

La famiglia è una, e i figli “non sono un diritto”. Inizia a toni decisi, con il forte richiamo del presidente della Cei Angelo Bagnasco, una settimana clou (non l’ultima) del cammino della legge sulle unioni civili. Se sabato scorso è stato il turno delle cento piazze di #svegliatitalia in difesa del ddl Cirinnà, quella che comincia è infatti la settimana del Family day. E la risposta dei cattolici, con la manifestazione in difesa della “famiglia tradizionale” indetta per sabato, è per il momento un passaggio quasi più delicato dello stesso approdo in Aula del disegno di legge. Perché giovedì 28 il Senato si fermerà all’antipasto, votando le questioni pregiudiziali al ddl Cirinnà, e rimanderà il vivo della discussione alla settimana successiva. Nel mezzo, il 30 appunto, i cattolici scenderanno in piazza: con un Family day che cade a pennello sulle tempistiche parlamentari. Il momento migliore, per far sentire la propria voce. E, in vista dell’appuntamento, cade pure a pennello la prolusione al consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana. Una occasione che il cardinal Bagnasco non lascia passare invano.

Davanti all’assemblea dei trenta presuli che rappresentano l'ufficio di presidenza e tutte le regioni ecclesiastiche del Paese, il capo dei vescovi non cita esplicitamente né le unioni civili, né la manifestazione del 30: ma offre in controluce indicazioni chiarissime. Ribadisce che la famiglia non può essere confusa con altro: perché ha una "identità unica e propria" riconosciuta dalla Costituzione e dal "sentire della gente". Concede il riconoscimento di diritti individuali, purché sia chiaro che si tratta di un altro livello: “Sogniamo un Paese a dimensione familiare, dove il rispetto per tutti sia stile di vita, e i diritti di ciascuno vengano garantiti su piani diversi secondo giustizia”, dice. Con fermezza, Bagnasco afferma (implicitamente) il no all’adozione di qualsiasi tipo per le coppie omosessuali, argomentando che i figli “hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali”. Questa completezza, spiega il cardinale richiamandosi alle parole del Papa, è garantita nella diversità di genere della coppia: “I bambini hanno diritto di crescere con un papà e una mamma, la famiglia è un fatto antropologico, non ideologico". La citazione del Pontefice è funzionale anche a dimostrare l’assenza di divergenze in seno alla Chiesa sul punto: “Nessuna divisione tra i vescovi, sono uniti e compatti”, chiarisce.

Pur senza citare esplicitamente il Family day, Bagnasco difende il diritto di intervenire nel dibattito sulle unioni civili, perché “i credenti hanno il dovere e il diritto di partecipare al bene comune con serenità di cuore e spirito costruttivo". Su questo, si spinge fin dove può: chiarisce infatti anche che spetta ai laici “iscrivere la legge divina nella vita della città terrena” e si ferma all’auspicio: “Assumano la propria responsabilità alla luce della sapienza cristiana e facendo attenzione rispettosa alla dottrina del Magistero".

Intanto, in Parlamento, gli opposti fronti si preparano a battagliare. Nel Pd, in particolare, fervono i lavori per trovar una mediazione tra laici e cattolici, anzitutto sulla stepchild adoption: ma al momento non pare si siano fatti grandi passi in avanti. Il fronte laico propone alcuni strumenti di attenuazione del meccanismo della adozione interna alla coppia omosessuale (nessun automatismo, o addirittura un periodo di prova di due anni), ma le proposte appaiono insufficienti ai catto-dem. I quali comunque, per procedere a un compromesso, vogliono sia tolto di mezzo l’emendamento-canguro proposto da Marcucci e ispirato dalla Boschi. Entro domani, comunque, i dem del Senato dovranno riunirsi e votare l’impianto della legge: si capirà allora se e quanto forti siano le spaccature. In questo momento la maggioranza del partito sta ventre a terra per scongiurarle.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Il rebus della Chiesa - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso