«I politici dovrebbero essere seri e non fare questi spettacoli di cattivo gusto sui social»

Luciano Spinelli, 19 anni, è il creator italiano con più seguito su TikTok, il social musicale in cui è di recente sbarcato anche Salvini. "Dalla politica non mi aspetto semplici slogan ma ragionamenti articolati che portino alla risoluzione dei problemi. E se stai su TikTok non ti stai di certo dedicando ai problemi del paese"

Ha 800 milioni di iscritti nel mondo, in gran parte giovani e giovanissimi. E adesso che la politica se ne è accorta, è iniziata la corsa a conquistarlo. Il social network TikTok fino a qualche mese fa sembrava un'isola felice per i ragazzi, impegnati in continue gare a ritmo di musica e brevi video di 15 secondi. Le cose adesso potrebbero cambiare. Matteo Salvini ha aperto un suo profilo ufficiale a novembre, Giorgia Meloni ci ha provato ma poi visto il flop si è ritirata. E in giro per il mondo si provano altri esperimenti. Resta da capire se si possa fare davvero politica in questo modo e conquistare così il voto dei più giovani. Il primo a non esserne molto convinto è Luciano Spinelli, 19 anni, youtuber e creator tra i più apprezzati in Italia e oggi il più seguito del nostro Paese su TikTok con oltre 7 milioni di follower.

«Personalmente la trovo un'irrispettosa invasione di campo. Sembra un voler presidiare l'ennesimo social di successo tanto per farlo ma senza avere un'idea chiara su come utilizzarlo. La cosa più divertente sono i commenti che questi personaggi ricevono dagli utenti. I social in fondo sono democratici e tendono a smascherare chi si improvvisa quello che non è».

Ma è possibile fare e parlare di politica su TikTok?
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«Credo che i tempi che questo social mette a disposizione degli utenti siano troppo brevi per esprimere un ragionamento compiuto e io personalmente dalla politica non mi aspetto semplici slogan ma ragionamenti articolati e risoluzione dei problemi. E se stai su TikTok non ti stai di certo dedicando ai problemi del paese».

Che tipo di messaggio pensi possa essere veicolato in video di 15 secondi, con una musica di sottofondo?
«Io ho partecipato ad alcune campagne per sensibilizzare i più giovani su temi delicati. Insieme ad Amnesty International contro l’odio online, con Unicef e l’Unione Europea per i diritti dei bambini, e in questo momento ne sta partendo una contro le Fake News e gli stereotipi. Però si tratta di un messaggi molto diretti che ruotano sempre attorno a un hashtag e che usano un linguaggio che i diretti interessati recepiscono al volo».

Che ne pensi del profilo di TikTok di Matteo Salvini?
«Non ne capisco molto il senso, TikTok non mi sembra lo spazio giusto e voglio sperare che cambi la sua strategia. Secondo me non basta far parlare di te per esistere, devi anche saper usare gli strumenti che scegli di utilizzare. In modo almeno dignitoso».

Pensi che si possano conquistare le persone della tua età in questo modo?
«L’unica cosa che viene in mente è che sono tentativi inutili e un po' imbarazzanti. Credo che i ragazzi della mia generazione la vedano come me: si sentono esposti a un piccolo spettacolo di pessimo gusto. Altrimenti non si divertirebbero a lasciare commenti negativi sotto i video».

Quindi bocci su tutta la linea questo tipo di iniziative.
«Penso che questo uso di TikTok sia negativo, principalmente perché TikTok è divertimento ed intrattenimento mentre la politica dovrebbe essere altro. Per quanto loro provino a renderla divertente, la politica per definizione è una cosa seria, non è lo show scadente che ci stanno facendo vedere ultimamente».

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