Cosa succede nella galassia che si muove oltre il Pd, tra scissioni e tentativi di alleanze in vista delle Europee ve lo raccontiamo sul'Espresso in edicola da domenica 7 aprile. E qui vi mettiamo alla prova: vediamo a quante di queste 17 domande siete in grado di rispondere

Il progetto De Magistris di fare una lista della sinistra non Pd aperta e fuori dagli steccati dei partitini? Fallito.

L'idea di una lista a prevalenza femminile basata su parità di genere, ambientalismo e giustizia sociale? Un buco nell'acqua anche questa.

L'ipotesi di riunire almeno tutti i partitini in un'unica lista, visto che lo sbarramento alle europee è del 4 per cento? Naufragata anch'essa.

Fenomeni
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E così alla fine le liste della sinistra extra Pd saranno due - tre se si conta anche quella di Pizzarotti con Emma Bonino - tutte fatte dai partitini e dalle loro burocrazie, frutto di mesi di trattative, litigi, scissioni, controscissioni, ricongiungimenti e litigate notturne. Il suicidio collettivo avrà dunque questa forma: una lista che si chiamerà “La Sinistra”, espressione della somma di Sinistra Italiana e Rifondazione comunista; un'altra lista che si chiamerà “Europa Verde Possibile”, che riunirà quel che resta dei verdi con il gruppo Possibile (quello fondato da Civati); più appunto la lista “+Europa Italia in Comune”, che metterà insieme la Bonino con Pizzarotti e i suoi sindaci.

Rimasti fuori dalla corsa quelli di Potere al Popolo, che pure avevano preso parte ai vari “tavoli” finiti in altrettante risse. L'ultima frammentazione a sinistra è talmente caotica che molti possono aver perso il filo: per questo L'Espresso, che pubblicherà domenica nel numero in edicola un'aggiornata e tragicomica geografia del tutto, (già disponibile in anteprima su Espresso+) vi propone questo test a risposta multipla. Mettetevi alla prova.