Le recensioni senza inutili millanterie di Luca Bottura
di Luca Bottura
20 settembre 2019
GPS Strumento politico
Allora, Renzi, che era da sempre allarmato dal populismo fascistoide dei Cinque Stelle, ha favorito il Governo dei Cinque Stelle col Pd, dal quale si era dimesso dopo la sconfitta al referendum, e dopo aver promesso di lasciare per sempre la politica. Di Maio, che aveva garantito di non voler mai e poi mai allearsi col “Partito di Bibbiano”, è Ministro degli Esteri nel governo col Partito di Bibbiano ma intanto studia con Casaleggio, che ha dovuto indire un referendum confermativo su Rousseau per colpa di Grillo, come si fa a saltarne fuori senza dispiacere al fondatore, che a sua volta aveva insultato il Pd in tutti i luoghi e in tutti i laghi ma adesso vuole usarlo come baluardo contro la deriva fascista della Lega, anche se prima strizzava l’occhio a Forza Nuova e aveva posizioni sull’immigrazione a destra di Salvini. Zingaretti, che si era stancato di ripetere che mai avrebbe fatto un governo coi Cinque Stelle, è al Governo coi Cinque Stelle. Renzi intanto, dopo aver ripetuto in tutti i modi che mai avrebbe fondato un partito fuori dal Pd, ha fondato un partito fuori dal Pd nel quale militano ministri del Governo Pd-Cinque Stelle del quale diventano la terza gamba, quella più corta. Intanto però, mentre Franceschini chiede a Renzi di restare dopo averlo attaccato in ogni modi, e storici renziani come la Serracchiani o addirittura Lotti restano nel Pd, probabilmente per dare una mano quando ci sarà la sfiducia a Conte, il quale aveva assicurato che la sua esperienza politica si sarebbe conclusa col suo primo Governo. Nel frattempo Calenda, che era uscito dal Pd perché aveva fatto il Governo con i Cinque Stelle si appresta a spalleggiare il Movimento di Renzi che ha creato quel Governo, mentre Bobo Giachetti, quello che andava ad attribuire patenti di incoerenza alle cosiddette “facce da culo” del suo ex partito, transita nel partito di Renzi che ha messo insieme i Cinque Stelle e il Pd, subito prima di uscirne. Inoltre, dopo aver fatto lo sciopero della fame per una riforma elettorale maggioritaria, entra a far parte di un Movimento che si batte per il proporzionale e mira a diventare una versione in salsa molto democristiana di En Marche!: En Marchette! Ho sicuramente dimenticato qualcosa e qualcuno, ma conto di rimediare presto: ho infatti installato un Gps sottocutaneo a un giornalista del Tg2. Dove gli altri arriveranno a breve, lui è già là. GIUDIZIO: Indispensabile
Carabinieri Celebre fiction
Allora: c’è un presunto pusher che viene ricattato per riavere un borsello: gli chiedono cocaina. Lui chiama il 112. C’è un altro pusher che sostiene di non essere un informatore ma ha 2000 contatti telefonici con un carabiniere in due mesi.
Poi abbiamo due agenti che escono in borghese disarmati, ma uno dei due sostiene che lo fossero anche se la sua pistola è sempre rimasta in caserma. Il suo superiore garantisce di averla ricevuta al capezzale dell’altro carabiniere, ma non è vero. Lo stesso carabiniere della pistola fantasma, dopo che il suo collega è stato colpito, fa cercare due maghrebini. Io non so cos’abbiano preso in questa stagione gli sceneggiatori di “Carabinieri”, ma ne voglio un po’ anch’io. GIUDIZIO: Tagliata male