E poi l'enclave rossa da 120 abitanti, il partito novax e i candidati non amati neanche a casa loro

Il Popolo della famiglia e la figuraccia Bibbiano
Il comune, investito da un pesante caso giudiziario che coinvolge l'affidamento dei minori, è stato sfruttato a scopo elettorale dal centrodestra a più riprese. Una strategia che non ha portato fortuna, visto che il Pd si è riconfermato primo partito migliorando persino le sue percentuali rispetto all'ultima tornata elettorale. Ancora peggio ha fatto però il "Popolo della famiglia" guidato da Mario Adinolfi e che del tema aveva fatto una bandiera. Solo due i voti raccolti.
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La guerra dello "zero virgola" a sinistra
L'Emilia-Romagna rossa ha rischiato per la prima volta di cambiare colore. E a passarsela male sono anche i partiti della sinistra radicale, fuori dalla coalizione di Bonaccini, usciti pesantemente ridimensionati anche dal voto in quella che doveva essere una regione "amica". Il Partito Comunista di Marco Rizzo si ferma allo 0,48 per cento (10.287 voti) e batte nel derby Potere al Popolo (0,37 per cento con 8.048 voti) e l'Altra Emilia-Romagna (0,36 per cento con 7.830 voti: alle regionali del 2014 era arrivata al 3,72 con oltre 44mila preferenze). La lista più di sinistra della coalizione di Bonaccini, "Coraggiosa", ottiene invece il 3,76 per cento dei voti con circa 81mila preferenze. Un risultato in linea con quanto ottenuto nel 2014 da Sel (che arrivò al 3,23 per cento).

E i novax battono i comunisti
Per capire quanto male siano andati i partiti di sinistra radicale basta metterli a confronto con un'altra lista, il "Movimento 3v: vaccini vogliamo verità". Il partito nato per rappresentare chi è contrario all'obbligo vaccinale ha raccolto lo 0,52 per cento dei voti, con oltre 11mila preferenze. Più dei partiti di sinistra. Non solo: nella "roccaforte" novax di Rimini i 3V hanno ottenuto l'1,37 per cento.

Borgonzoni e Benini perdono a casa loro
La candidata della Lega Lucia Borgonzoni non ha conquistato la sua Bologna e anzi qui ha registrato uno dei risultati peggiori. Nata nel capoluogo emiliano, di cui è stata anche consigliera comunale e candidata sindaco per il centrodestra, Borgonzoni ha preso solo il 31,12. Oltre dieci punti in meno rispetto alla media regionale. Male anche il voto casalingo per il 5 Stelle Stefano Benini che a Forlì, di cui è consigliere comunale, ottiene solo il 3,35 per cento dei voti contro il 3,5 della media regionale. Stefano Bonaccini può invece esultare per il 63 per cento nella "sua" piccola Campogalliano nel modenese (oltre dieci punti sopra la media regionale).

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L'enclave rossa di Cerignale
Il piccolo comune del piacentino, appena 120 abitanti, è stato l'unico di tutta la regione a premiare come primo partito la sinistra di "Emilia Romagna Coraggiosa". Di più: in tutta la provincia di Piacenza, è il solo a non vedere la vittoria del centrodestra. Una piccola "macchia rossa" in un mare blu insomma. Merito del sindaco Massimo castelli candidato appunto con la lista civica di sinistra.