Libertà
Presidente Draghi, non dimentichi i diritti negati
Fecondazione assistita, fine vita, cannabis terapeutica: occorre fermare il disinteresse per chi vorrebbe decidere sul proprio corpo ma non può farlo per gli ostacoli della politica
Il governo di Mario Draghi è nato con priorità precise connesse alla pandemia in corso, stando a quanto detto in replica davanti alle Camere che gli davano la fiducia tra queste ci sono anche i diritti fondamentali. I Governi si giudicano dalle azioni ma anche le evocazioni sono importanti.
Per anni ci siamo sentiti ripetere che la nostra è la “Costituzione più bella del mondo” perché fonda la Repubblica italiana sul pieno godimento dei diritti umani. Troppo spesso però tra la proclamazione di questi principi e il loro effettivo rispetto abbiamo incontrato problemi, divieti, proibizioni o infiniti passaggi burocratici che sfregiano la bellezza costruita dai costituenti.
Eppure è «compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Chi, come l’Associazione Luca Coscioni, si occupa del rispetto dei diritti viene quotidianamente raggiunto da persone che chiedono aiuto per poter avere accesso a terapie o decidere sul proprio corpo - problemi che sono creati da leggi o politiche pubbliche.
Prendiamo l’esempio di Mario, maltrattato dall’Asl nelle risposte alla richiesta d’assistenza per il fine vita; o la madre di Elena che non è ricoverabile in cure palliative perché è nella fase iniziale di un tumore con prognosi infausta e non può scegliere un percorso di sedazione profonda prima di stare troppo male.
Armando e Cristina, Valentina e Fabrizio, Claudia e Maurizio devono rivolgersi a un tribunale per poter donare i propri embrioni non idonei a una gravidanza e contribuire alla ricerca scientifica. Giulia e Cristian vorrebbero non vedere un altro figlio morire a causa di una malattia genetica di cui sono portatori ma l’indagine pre-impianto non è inclusa nei Livelli Essenziali di Assistenza.
Mara, Walter, Marisa e centinaia di malati non ricevono, o trovano, la cannabis terapeutica che li aiuterebbe per le loro esigenze di salute e benessere; infinite barriere architettoniche e sensoriali complicano o confinano la vita di Sofia, Christian, Valentina, Gustavo, Marco e milioni di persone con varie disabilità o anziane; per non parlare dell’impossibilità di avere figli per via di condizioni di salute e fisiche che non consentono una gravidanza a Maria Sole, Laura, Ilenia, Marco e tantissimi altri.
Nel paese dalla Costituzione più bella del mondo dove «la libertà personale è inviolabile» e dove «non è ammessa [...] qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge» non si trovano risposte ai Federico, le Mara o le Maria Sole?
Le conquiste dei diritti in Italia ci ricordano che grazie alla mobilitazione di chi ha subito discriminazioni e violenze si possono conquistare momenti di confronto e spazi di libertà. Divorzio, aborto, obiezione di coscienza, giusto per far riferimento alle riforme radicali a cui l’Associazione Luca Coscioni fa riferimento, sono state possibili in un contesto sociale e politico molto più divisivo e violento di questo 2021. In fasi storiche drammatiche come gli “anni di piombo”, Parlamento e società parlavano, e quando le leggi non rispecchiavano visioni del mondo o esigenze diffuse si ricorreva alla via referendaria per abrogarle o confermarle. Partendo da “storie personali” che diventavano “casi politici”.
In attesa che il Governo Draghi ponga fine al diffuso disinteresse istituzionale sui diritti, occorre trarre spunto da queste testimonianze per organizzare una risposta “politica” per attivare gli strumenti previsti dalla Carta e poter tornare a parlare della Costituzione più bella del mondo senza dover esser smentiti dai fatti.
* Avvocato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni