Un conflitto di interesse, che al di là dei reati, sembra emerge lampante da quanto scrivono i magistrati Maurizio Romanelli e Cristiana Roveda nel decreto di perquisizione che ha portato il nucleo Pef di Milano ella Guardia di finanza oggi a casa di Beppe Grillo e Vincenzo Onorato: il primo fondatore del Movimento 5 stelle, il secondo armatore della Moby. Quest’ultimo, secondo i magistrati di Milano, avrebbe pagato contratti di marketing e comunicazione a Grillo in cambio di orientare alcune norme parlamentari. Soldi arrivati anche alla Casaleggio associati (che non ha alcun rappresentante indagato al momento) per campagne pubblicitarie per sensibilizzare l’opinione pubblica ai benefici fiscali caldeggiati dall’armatore.
Un tema delicato, quello dei finanziamenti alla politica, che l’Espresso ha trattato in una ampia inchiesta su chi ha finanziato deputati e partiti negli ultimi dodici mesi. Ma da questa storia di Grillo emergerebbe qualcosa di diverso, che va oltre il finanziamento trasparente e all’interno delle norme in materia. Grillo non è un parlamentare, non è formalmente alla guida del partito, ma ne è il fondatore e nello statuto ne risulta "garante e custode dei principi e dei valori dell'azione politica".
Scrivono i magistrati nel decreto di perquisizione: «La società Belle Grillo srl ha percepito da Moby Spa 120 mila euro anno negli anni 2018 e 2019 apparentemente come corrispettivo di un “accordo di partnership” avente oggetto la diffusione su canali virtuali, quali il sito beppegrillo.it, di contenuti redazionali per il marchio Moby; nello stesso arco temporale Giuseppe Grillo ha ricevuto da Onorato richieste di intervento a favore di Moby Spa che poi Grillo ha veicolato a parlamentari in carica, trasferendo quindi al privato le risposte della parte politica dei contatti diretti con quest’ultima; nel triennio 2018-2020 la Moby ha anche sottoscritto un contratto con la Casaleggio associati srl, il cui socio di maggioranza è Davide Casaleggio: il contratto prevedeva il pagamento a tale società della somma di 600 mila euro annui quale corrispettivo per la stesura di un piano strategico e per l’attuazione di strategie per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana alla tematica della limitazione dei benefici fiscali alle sole navi che imbarcano personale italiano e comunitario (campagna pubblicitaria denominata “io navigo italiano”)».
I magistrati contestano quindi il reato di traffico di influenze «in considerazione dell’entità degli importi versati o promessi da Onorato, della genericità delle cause dei contratti, delle relazioni effettivamente esistenti ed utilizzate da Grillo su espresse richieste di Onorato con pubblici ufficiali, elementi tutti che fanno ritenere illecita la mediazione operata da Giuseppe Grillpo in quanto finalizzata a orientare l’azione pubblica in senso favorevoli agli interessi del gruppo Moby».
Come scrive l’Ansa l'indagine era partita, tra l'altro, da una relazione tecnica, allegata al concordato preventivo e firmata da Stefani Chiaruttini, nella quale si parlava di 200 mila euro versati alla Beppe Grillo srl per un contratto che va dal marzo 2018 al marzo 2020 “volto ad acquisire visibilità pubblicitarie per il proprio brand sul blog" del comico-politico, di 600 mila per due anni per la Casaleggio Associati per "sensibilizzare le istituzioni sul tema dei marittimo" e per "raggiungere una community di riferimento di 1 mln di persone". Inoltre, di 200 mila euro alla Fondazione Open "sostenitrice" di Matteo Renzi, di 100 mila euro al Comitato Change legato al presidente della Liguria Giovanni Toti, di 90 mila al Partito Democratico, per chiudere con 10 mila euro a Fratelli d'Italia. E ancora 550mila euro destinati a Roberto Mercuri (non indagato), ex braccio destro dell'ex vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona a cui si aggiungono, oltre ai 50 mila euro all'associazione senza fini di lucro "Fino a prova contraria", l'acquisto e la ristrutturazione per 4.5 milioni di una villa in Costa Smeralda per "rappresentanza" aziendale, appartamenti di lusso a Milano "in uso a rappresentanti del Cda", noleggio di jet privato e auto come Aston Martin e Rolls Royce, Mercedes o Maserati Levante.