Il leader della Lega voleva andare a parlare con Vladimir Putin ma, dopo le polemiche, ha rinunciato. Un vero peccato perché negli anni passati ci aveva regalato perle uniche. Rivediamole insieme

Speriamo alla fine ci ripensi. Perché sarebbe davvero un peccato perdersi un nuovo viaggio di Matteo Salvini in terra russa, visti i precedenti.

 

Il leader leghista aveva infatti annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di andare a parlare con il presidente Vladimir Putin per cercare di dare il suo contributo alla pace in Ucraina. Ma le polemiche dell’intero mondo politico italiano (e non solo) lo hanno fatto desistere, almeno per il momento. E quindi niente, il Capitano neo-pacifista dovrà attendere altre avventure.

 

La grande occasione mancata costringe così noi fan delle trasferte leghiste nell’Est a ripescare il materiale d’archivio che tante gioie ci ha regalato. Ma sarebbe troppo facile parlare dell’ultimo viaggio in Polonia, quello in cui Salvini è stato umiliato dal sindaco di Przemysl che gli ha regalato una sua maglietta con Putin. No, il viaggio indimenticabile è proprio quello a Mosca e in Crimea del 2014, quando Salvini andava in giro per la piazza Rossa con la famigerata maglietta di Putin addosso oppure si dilettava a ispezionare le navi da guerra nel porto di Sebastopoli in quella Crimea appena annessa dalla Federazione russa. Mentre insomma la Russia si prendeva le sanzioni internazionali, Matteo andava a stringere alleanze e ad elogiare quanto pulita fosse la piazza “senza rom e mendicanti”.

 

Per avere un’idea di quante dichiarazioni imbarazzanti sia riuscito a inanellare in un solo viaggio, abbiamo realizzato un breve blob grazie ai video postati dallo stesso Salvini sul proprio profilo Facebook. 

[[ge:rep-locali:espresso:351842882]]

 

Si va dal vantarsi di essere il primo partito a incontrare il “ministro di Crimea”: «La Lega Nord è la prima delegazione che ha incontrato il ministro per la Crimea e che qua da Mosca rilancia la necessità di un'alleanza, di un accordo, di un dialogo tra la Russia e l'Italia, fra la Russia e l'Europa. Il pericolo è l'estremismo islamico, non è Putin». Per poi ribadire che «con Putin si dialoga, non si gioca alla guerra». Di più: «Abbiamo già un appuntamento col ministro (della Crimea ndr) per venire in Veneto, in Lombardia, in Piemonte per lavorare insieme. Quindi se il buongiorno si vede dal mattino, siamo partiti molto bene». Sempre sugli incontri con i colleghi russi, Salvini racconta della “totale sintonia” «per dire no alle sanzioni economiche contro la Russia. Totale collaborazione, sia a Strasburgo che a Bruxelles tra la Lega e Russia Unita e ci saranno delle sorprese». beh, in effetti le sorprese non sono mancate.

 

Poi con grande lungimiranza geopolitica racconta di quanto è pulita Mosca: «Piazza Rossa Mosca. Città pulita, non c'è un mendicante, non c'è un lavavetri, non c'è un rom, non c'è un clandestino, non c'è un rompiscatole».

 

La vera perla resta però il giro in barca a Sebastopoli. «Cari amici siamo nel porto di Sebastopoli, Repubblica di Crimea parte della Federazione Russa dopo regolare e libero referendum e qua c'è una parte della flotta russa che difende i confini e noi dedichiamo queste immagini a Renzi, ad Alfano che invece usano le nostre navi per aiutare gli scafisti e agevolare un'invasione senza precedenti». Chissà se le navi in Crimea vanno bene anche oggi che i confini li superano.

 

Eh sì, è davvero un peccato che Salvini non torni in Russia.