Lo strappo era ormai nelle cose, ma in pochi si aspettavano tempi così rapidi. Alla fine le strade dei due leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, si separano. Il ministro degli Esteri prima ha lanciato l’allarme, poi rivelatosi in parte infondato, di un voto contrario del Movimento 5 stelle alla risoluzione della maggioranza in Senato sulla guerra in Ucraina; poi stamani ha raccolto attorno a un tavolo i suoi fedelissimi e lanciato il suo piano: lasciare il Movimento e fondare nuovi gruppi parlamentari che si chiameranno “Insieme per il futuro”.
Al momento ci sono circa 40 firme tra Montecitorio e Palazzo Madama, per la formazione dei due gruppi di Camera e Senato. Tra i deputati ci sono Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Andrea Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Filippo Gallinella, Elisabetta Barbuto, Iolanda Di Stasio, Alessandro Amitrano, Elisa Tripodi, Laura Castelli, Tiziana Ciprini, Manlio Di Stefano, Nicola Grimaldi, Dalila Nesci, Simone Valente, Andrea Giarrizzo, Marianna Iorio, Marialuisa Faro, Roberta Alaimo, Pasquale Maglione, Luciano Cadeddu e Margherita Del Sesto. I senatori invece sono Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Antonella Campagna, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Simona Nocerino, Sergio Vaccaro, Daniela Donno.
Ma, anche da altri partiti potrebbero arrivare ingressi nei gruppi di Di Maio, come quello del deputato Antonio Lombardo che si era iscritto a Coraggio Italia del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
Dicono dal cerchio magico del ministro degli Esteri: «ll progetto di Di Maio guarda al 2023, a una formazione che parta dai territori, dalle esperienze degli amministratori locali e delle liste civiche. Per questo il primo cittadino di Milano, Beppe Sala, è considerato un interlocutore. L'obiettivo, in Parlamento, è quello di attrarre anche deputati e senatori dei gruppi di centrodestra ma in rotta con le forze di appartenenza. Lo sguardo per eventuali futuri dialoghi è rivolto al centrosinistra».