Voci contro
«Siamo arrabbiati e sconcertati dal negazionismo di alcuni e dalle finte soluzioni di altri. Bene la rottura con Calenda, ma non basta» Da Fridays For Future a Ultima generazione l’appello alla coalizione
di Simone Alliva
«Siamo sollevati. Ma adesso qualcuno ci vuole ascoltare veramente?» La questione è tutta qui, nel vicolo cieco delle domande che non trovano risposta. La generazione Z mentre riempie le piazze e prova a rimettere al centro quello di cui la politica dei proclami, delle convenienze elettorali non si occupa più (diritti, ambiente, futuro), segue questa campagna elettorale fatta di stracci e tweet al veleno. Perplessa. Distante. La sensazione, dicono, è quella di sentirsi più che elettori, spettatori. Proprio loro che per la prima volta saranno chiamati al voto anche per il rinnovo dei componenti del Senato. «A chi stanno parlando, esattamente, quando parlano di futuro - cioè di noi?».
La rottura dell'accordo tra Azione e la coalizione di centro-sinistra è un passo, spiegano. Il problema è verso chi e dove. «Avremmo potuto forse commentare più nel dettaglio se la causa di questa divisione fosse stata principalmente legata ai nostri temi, ma il vero problema è che le reali soluzioni, ad esempio alla crisi climatica, non sono al centro del dibattito pubblico» dice Martina Comparelli, portavoce di Fridays for Future Italia «La nostra lente per valutare i politici ora è la serietà delle proposte per permettere una transizione ecologica che sia giusta e reale. Siamo arrabbiati e sconcertati dal negazionismo di alcuni e dalle finte soluzioni di altri»
Arrabbiati e sconcertati. Non è bastato che Enrico Letta, segretario del Partito Democratico li citasse durante la Direzione nazionale e non sono convinti che il Pd sia «il partito ambientalista più grande d'Europa», come ripete il segretario. «Non vogliamo che i partiti dicano di “stare dalla nostra parte”- sottolinea Comparelli- vogliamo che adottino proposte concrete, affrontino la crisi climatica e i problemi reali delle persone»
Fare, non dire e basta. «Se vogliono siamo qui, siamo pronti a confrontarci», aggiunge Filippo Sotgiu, anche lui portavoce di Fridays For Future, illumina la strada da percorrere:
«Il programma di coalizione annunciato dopo l'accordo PD-Azione era totalmente inadeguato ad affrontare la crisi climatica. Siamo felici che non sia più sul tavolo, le proposte necessarie devono essere molto più ambiziose. Le energie vanno concentrate su politiche che affrontino crisi climatica e i problemi sociali, peraltro da questa esacerbati, e che rendano la transizione ecologica giusta ed accettabile. D’altra parte, nei governi passati questa ambizione non c'è mai stata. Noi abbiamo un'idea chiara delle misure necessarie - come, ad esempio, trasporto pubblico accessibile per tutti, tassa sugli extra-profitti delle aziende energetiche inquinanti, restauro della rete idrica - e siamo a disposizione per confrontarci su di esse, anche pubblicamente. La stessa comunità scientifica italiana ha offerto il suo contributo per elaborarle. Rimane da vedere se i partiti avranno la volontà di accettare questa sfida»
Michele Giuli dice parlare a titolo «assolutamente personale». Da mesi anima insieme a molti altri giovanissimi le manifestazioni di Ultima generazione, il collettivo che ha organizzato una protesta pacifica incollandosi al vetro della Primavera del Botticelli e bloccato il GRA in protesta contro gas e carbone: «Sono doppiamente sconcertato dalle notizie degli ultimi giorni- e non parla solo di Calenda che lascia la coalizione con PD, Europa Verde (EV) e SI- No, io sono perplesso anche dal fatto che EV abbia accettato in prima battuta di restare in una coalizione con Calenda e non abbia chiesto pubblicamente la vera posizione del PD sui rigassificatori e perché i programmi parlano molto di aumento di rinnovabili (indubbiamente necessario) ma quasi per niente di taglio delle emissioni (doppiamente necessario).
La guerra alle élite per salvare il futuro delle prossime 10.000 generazioni non è di destra o sinistra. È scandaloso che i nostri politici si dividono per questioni ideologiche e non hanno la stessa passione per la scienza e per la verità. Qui la questione è bianca o nera: o tagli immediatamente le emissioni o sei complice della morte di centinaia di milioni di essere umani nei prossimi 30 anni».
Le proposte sono a disposizione di tutti, dice Giuli, basta volersi mettere in ascolto. La voglia di farsi sentire c’è, per fortuna e finalmente. Farsi sentire e capire, avverte. A breve, altrimenti, inizieranno azioni di disobbedienza civile.
«Chiediamo a qualsiasi partito di inserire immediatamente le nostre richieste nel proprio programma e di produrre immediatamente un piano di attuazione che dimostri come realizzarle nel minor tempo possibile. Altrimenti, a breve inizieranno azioni di disobbedienza civile presso le loro sedi».