Le risposte ai nostri quesiti di Eleonora Evi, candidata alla Camera dei deputati nei collegi plurinominali Lombardia1 01, Lombardia1 02 e Emilia Romagna 02 nella lista Alleanza Verdi e Sinistra
1 – Quali sono le due proposte irrinunciabili dell’agenda della sua coalizione da affrontare in Parlamento come prioritarie?
«Senza dubbio affrontare le due crisi più urgenti: quella climatica e quella sociale, due facce della stessa medaglia che vanno contrastate con la stessa convinzione e urgenza. Per questo ci batteremo per assicurare giustizia ambientale e sociale, mettendo in campo azioni concrete: salario minimo, riduzione degli orari lavorativi a parità di salario, lotta al precariato, spinta sulla conversione ecologica - che garantirebbe nuovi posti di lavoro in settori diversificati - legge sul clima entro i primi 100 giorni di governo, accelerazione verso il passaggio alle rinnovabili - per ridurre le bollette e liberarci dal giogo dei regimi autocratici che ci tengono in scacco a causa del gas -, forte lavoro per cambiare i sistemi alimentari, abbandonando gli allevamenti intensivi in favore di una dieta più sana per la salute e più sostenibile per l’ambiente.»
2 – Se sarà eletto o eletta, come pensa di costruire e mantenere un dialogo continuo con il proprio territorio di elezione? Quanti giorni, ore, settimane dedicherà al proprio territorio? In che modo relazionerà sull’attività svolta? In quali luoghi?
«Sin dal mio primo mandato al Parlamento Ue ho lavorato incessantemente per costruire ponti tra i cittadini e le istituzioni europee, in Italia spesso percepite come distanti dai reali bisogni della gente. A questo scopo, ho accolto le istanze dei territori presentando interrogazioni alla Commissione europea, sostenendo petizioni all’interno della Commissione Petizioni, di cui sono membro, e facendomi portavoce di importanti Iniziative dei Cittadini Europei (ICE), come quella per chiedere alla Commissione la fine degli allevamenti in gabbia. La mia attività sarà relazionata, come sempre, attraverso canali di comunicazione differenziati: social, sito web ufficiale, interventi TV, conferenze stampa, incontri con i cittadini e con i membri del partito, sia in luoghi istituzionali che in luoghi pubblici».
3 – Chi sono i finanziatori della sua attività politica?
«A parte il partito di cui sono co-portavoce nazionale, Europa Verde, non ci sono finanziatori dietro la mia attività politica, che finanzio prevalentemente con risorse personali».
4 – In che modo si impegna a rimanere libero o libera da interessi e condizionamenti?
«Durante gli anni del mio mandato europeo, adottando le buone pratiche del Parlamento Ue, ho sempre garantito la più totale trasparenza di tutti i miei incontri, impegno che continuerò a mantenere in Italia. In Europa esiste già una legge che regolamenta gli incontri con lobbisti e portatori d’interesse, ma si tratta di una normativa ampiamente migliorabile, ad esempio per la mancanza di vincoli che impongano ai portatori di interesse l’obbligo di registrarsi negli appositi registri di trasparenza. Mi impegnerò al massimo affinché anche a livello nazionale sia istituita una normativa che, colmando finanche le lacune di quella europea, ponga realmente alla luce del sole i rapporti tra i rappresentati politici e gli altri soggetti».
5 – Cosa ha fatto di concreto nel territorio nel quale è candidato?
«La circoscrizione Nord-Ovest, per la quale sono stata eletta in Europa, costituisce un territorio estremamente vasto e con problemi diffusi, soprattutto rispetto all’inquinamento dell’aria e delle falde acquifere, della cementificazione, del dissesto idrogeologico e dell’esasperato consumo di suolo.
Su questi temi mi sono sempre spesa al Parlamento Ue, in particolare, per quanto riguarda le circoscrizioni di Milano, provincia di Milano e Bologna, che mi vedono candidata, ho presentato un’interrogazione contro la costruzione dell’autostrada Pedemontana e l’installazione delle vasche di laminazione; in favore del recupero del vecchio stadio San Siro, per evitare un inutile e dannoso consumo di suolo; ho interrogato la Commissione perché fosse fatta luce sullo sversamento dei fanghi tossici in Lombardia e in Emilia Romagna; ho accolto le istanze dei cittadini di Bologna sostenendo al Parlamento Ue la loro petizione contro la costruzione del passante di mezzo, opera inutile e dannosa che andrebbe ad esacerbare il problema dell’inquinamento dell’aria, per contrastare il quale sosteniamo con forza un massiccio incremento del trasporto pubblico, gratuito per gli under 30, puntiamo con decisione sulla mobilità elettrica e sulle rinnovabili e promuoviamo una politica che, in luogo degli allevamenti intensivi, miri ad un diverso sistema alimentare».