Elezioni 2022
Le risposte ai nostri quesiti di Serena Mammini, candidata nel Collegio Uninominale Camera Toscana 03 (Lucca, Piana, Valle del Serchio, Valdinievole, Montagna pistoiese) per Pd - Italia democratica e progressista.
1 - Quali sono le due proposte irrinunciabili dell’agenda della sua coalizione da affrontare in Parlamento come prioritarie?
«È urgente portare avanti la riforma della non autosufficienza, con un incremento del finanziamento pubblico per l’offerta di interventi e servizi; una misura che dovrà andare di pari passo col riconoscimento dei caregiver familiari, per tutelarne la salute e alleggerire loro il carico di lavoro e responsabilità. Non meno importante nell'agenda di Italia democratica e progressista c'è l'attenzione alle generazioni più giovani: mai più stage extracurricolari gratuiti, mai più lavoro povero legittimato da contratti che calpestano la dignità delle persone e impediscono, di fatto, qualunque emancipazione: ai giovani vogliamo garantire il diritto di diventare adulti».
2 – Se sarà eletta, come pensa di costruire e mantenere un dialogo continuo con il proprio territorio di elezione? Quanti giorni, ore, settimane dedicherà al proprio territorio? In che modo relazionerà sull’attività svolta? In quali luoghi?
«La politica è territorio. Relazione con la città, con i paesi, con le persone. Ho iniziato il mio percorso dalla sezione locale del Partito Repubblicano, ho fatto esperienza di Circoscrizione e Consiglio comunale, prima di essere chiamata ad amministrare Lucca. Conosco la bellezza e la fatica dell'ascolto dei territori, la responsabilità delle scelte che, se rimandate per paura di perdere consensi, diventano pericolose non scelte. Se eletta, continuerò a risiedere nella mia città, per divenire presente punto di riferimento per i sindaci e i cittadini di tutto il territorio: ci sono partite che richiedono un'importante unità di intenti a tutti i livelli, istituzionali e politici, per essere vinte. Ecco, vorrei pormi come facilitatrice di questo processo, dedicando al territorio tutto il tempo che l'attività da parlamentare mi lascerà e che oggi, in onestà, non posso stimare. Racconterò il lavoro svolto attraverso comunicati stampa e post sui social, ma anche incontrando le persone negli spazi pubblici e privati che di tema in tema e di volta in volta saranno individuati».
3 – Chi sono i finanziatori della sua attività politica?
«Sto conducendo una campagna elettorale molto misurata. Ho aperto un conto dedicato sul quale amici e familiari hanno versato alcuni contributi per stampare un po’ di manifesti e pagare la pubblicità sui principali quotidiani online e sulla tv del territorio. Anche un’impresa, di proprietà di un amico, ha versato una quota. Sul conto, in totale a oggi, abbiamo ricevuto 3040 euro. Tutto il lavoro di organizzazione e comunicazione è stato svolto in modo volontario, anche da me in prima persona».
4 - In che modo si impegna a rimanere libera da interessi e condizionamenti?
«Nello stesso modo in cui l'ho fatto portando avanti la redazione del piano urbanistico di Lucca nei miei 9 anni da assessora: schiena dritta, etica, laicità di pensiero. E il coraggio di dire no, con garbo e anche ironia: perché la politica può essere efficace solo se libera e capace di guardare all'interesse pubblico prima che a qualsiasi altro interesse».
5 – Cosa ha fatto di concreto nel territorio nel quale è candidata?
«Ho lasciato al Comune di Lucca un nuovo piano urbanistico orientato al riuso, alla valorizzazione dello spazio pubblico e del paesaggio, del patrimonio edilizio storico e dei luoghi per l'incontro. Un piano che ferma il consumo di suolo e che permette quelle trasformazioni utili al funzionamento della città recuperando e riqualificando il territorio già urbanizzato. Una grande operazione di riordino che manifesterà la sua efficacia sul lungo periodo. Parallelamente, insieme alla giunta di cui ho fatto parte, ho voluto e trovato i giusti filoni di finanziamento per efficientare e restaurare i teatri e gli auditorium comunali, restituendo alla comunità luoghi pubblici per la cultura. Ho lavorato per il recupero della ex manifattura tabacchi di Lucca, grande complesso di archeologia industriale nel cuore del centro storico dove è nato il famoso sigaro toscano, scontrandomi con le difficoltà degli iter degli appalti. Infine, i tre quartieri più popolosi della città sono stati il cuore di altrettanti progetti di restyling di piazze, parchi e percorsi lenti intorno a nuovi centri civici».