Le risposte ai nostri quesiti di Cecilia D’Elia, candidata Pd al collegio Plurinominale del Senato Lazio 1
1 – Quali sono le due proposte irrinunciabili dell’agenda della sua coalizione da affrontare in Parlamento come prioritarie?
«Nel programma del Pd per un’Italia democratica e progressista ambiente, lavoro e diritti sono i pilastri fondamentali da cui ripartire. Se devo indicare due proposte voglio partire dal fatto che questo è il Paese con il più basso tasso di occupazione femminile e questo è un problema di tutti, non solo delle donne. Quindi se vogliamo individuare due priorità, penso che dobbiamo guardare alle politiche di sostegno all’occupazione femminile e di concerto alla condivisione al lavoro di cura. In questo senso dunque serve tenere insieme un piano di occupazione femminile, investimenti nel welfare e una legge che preveda 5 mesi di congedo anche per i padri, così come è previsto per le madri, sia nel settore del lavoro pubblico che in quello privato».
2 – Se sarà eletto o eletta, come pensa di costruire e mantenere un dialogo continuo con il proprio territorio di elezione? Quanti giorni, ore, settimane dedicherà al proprio territorio? In che modo relazionerà sull’attività svolta? In quali luoghi?
«Il mio territorio è Roma, qui vivo, qui ho la mia famiglia e qui ho avuto modo di impegnarmi come politica e anche come amministratrice, qui sono candidata. Dalle associazioni al partito, passando per l'impegno amministrativo nei Municipi, al Comune, in Provincia di Roma, poi alla Regione Lazio, si tratta di un radicamento nel territorio costruito nel tempo. A questo si aggiunge il mio impegno come Portavoce nazionale della Conferenza delle donne democratiche. A gennaio scorso ero stata eletta nelle suppletive nel collegio alla Camera Roma1. I giorni in cui non c’è lavoro parlamentare vengono dedicati al rapporto con il territorio e la rete delle democratiche. Questo si fa in presenza ma anche attraverso le modalità messe a disposizione dalla tecnologia: social, sito internet, newsletter e mail dove potermi raggiungere. Già adesso non è difficile né incontrarmi, né raggiungermi».
3 – Chi sono i finanziatori della sua attività politica?
«Ho sottoscritto per la campagna del Partito Democratico sia nazionale che regionale, partito che mi ha sostenuto economicamente nelle suppletive di gennaio scorso, così come lo avevano fatto amici e sostenitori. Questa volta, appena otto mesi dopo quell’impegno, per il mio materiale e i miei incontri ho scelto di autofinanziarmi».
4 –In che modo si impegna a rimanere libero o libera da interessi e condizionamenti?
«Penso di aver costruito nel tempo il mio profilo politico ed etico. Vengo da una lunga esperienza e da insegnamenti che non lasciano spazio a nessuna ambiguità. Sono libera da interessi e condizionamenti. Dunque penso che il modo migliore sia restare quella che sono stata fin ora».
5 – Cosa ha fatto di concreto nel territorio nel quale è candidato?
«Ho avuto occasione di dedicare passione civica ma anche impegno amministrativo a vari livelli in questo territorio: le mie competenze mi hanno sempre condotto a dare un contributo sui temi della cultura, dei diritti e delle pari opportunità. Nel Comune di Roma sono stata assessora alle pari opportunità con Veltroni sindaco, poi assessore e vicepresidente alla Provincia di Roma con Zingaretti Presidente, in Regione Lazio ho coordinato la Cabina di regia per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne. In questi ambiti ho promosso i percorsi multiculturali nelle biblioteche provinciali, aprendole ad un’utenza di nuovi cittadini, o la scena teatrale contemporanea. Ho contribuito a rafforzare la rete dei centri antiviolenza e della case rifugio, ho promosso politiche a sostegno dei luoghi delle donne».