Le risposte ai nostri quesiti di Severino Nappi, consigliere regionale, capolista della Lega alla Camera dei deputati nel Collegio Campania 1-02.
Quali sono le due proposte irrinunciabili dell’agenda della sua coalizione da affrontare in Parlamento come prioritarie?
“Pace fiscale e Flat Tax, vale a dire le due misure con cui partire subito per il sostegno reale a famiglie e imprese, e scongiurare la catastrofe economica che rischia di portare il Paese al non ritorno. Più di 15 milioni di italiani sono minacciati dalle cartelle esattoriali. Padri di famiglia e imprenditori sono davanti a una scelta: mettere il piatto a tavola, pagare gli stipendi dei dipendenti, oppure provvedere al pagamento delle cartelle. Per questo, come ribadito dalla Lega e da Matteo Salvini, è necessaria adesso, per di più con una crisi energetica senza precedenti, attivarsi per rottamare le cartelle e giungere alla pace fiscale. Allo stesso modo, bisogna intervenire con l’estensione della Flat Tax - che grazie alla Lega, è già realtà per due milioni di partite Iva - a lavoratori dipendenti, pensionati e imprese. Il Fisco non deve essere il conte Dracula che dissangua il contribuente, ma deve dare la possibilità di pagare meno e di pagare tutti”.
Se sarà eletto, come pensa di costruire e mantenere un dialogo continuo con il proprio territorio di elezione? Quanti giorni, ore, settimane dedicherà al proprio territorio? In che modo relazionerà sull’attività svolta? In quali luoghi?
“Come faccio già da anni col territorio in cui vengo eletto anche in competizioni che prevedono le preferenze. Rispondo al telefono e incontro tutti. Frequento le nostre sedi territoriali, e anche dopo sono certo che manterrò questo ritmo. Nessuna condizione potrà mai allontanarmi dalla mia gente, dai tanti amministratori che da anni condividono il mio progetto ormai nostro. Il legame con la Campania e le esigenze dei campani è indissolubile. Proprio per questo, dovessi essere eletto, la mia prima proposta in Parlamento sarà quella di un condono per gli abusi edilizi di necessità in Campania, per risolvere una volta per tutte una questione che oggi, con la ripartenza degli abbattimenti, rischia di gettare in strada 500mila campani. Nessuno dice che questo numero nasce da trent’anni di assenza di politiche di edilizia popolare, dall’impossibilità di ottenere licenze edilizie per le proprie casette per inefficienze amministrative e grovigli normativi. E ancor di più per la mancata applicazione, soltanto in Campania e per colpa del Pd, del condono del 2003. Il risultato è la lotteria degli abbattimenti che estrae ogni anno 500 famiglie di poveri cristi che si vedono buttare a terra la casa in cui vivono. Ma vi pare giustizia questa? A me no. Per questo dagli scranni dell’opposizione in Consiglio regionale, da ultimo lo scorso agosto, insieme ai colleghi del centrodestra, ho provato a far approvare una legge da tutti, da destra a sinistra, che certificasse la volontà della Campania intera di chiudere una pagina dolorosa che riguarda quasi un campano su 10. De Luca e i suoi hanno detto di no, voltando ancora una volta le spalle ai cittadini in difficoltà. Ma non ci fermeremo. Proseguiremo e porteremo a compimento in Parlamento, la battaglia che Matteo Salvini ha definito di civiltà".
Chi sono i finanziatori della sua attività politica?
“Guardi, parliamo di quattro spiccioli di finanziamento da qualche amico. Tutto puntualmente rendicontato. Per il resto sono sacrifici personali che provengono dalla attività di libero professionista e di professore universitario che svolgo”.
In che modo si impegna a rimanere libero da interessi e condizionamenti?
“Rimanendo me stesso. È una vita che sono libero per scelta personale, professionale e politica. Mi sono guadagnato la libertà studiando e lavorando e non la perderei per nulla al mondo. Spesso mi dicono che ho un brutto carattere proprio perché dico sempre quello che penso, ma ho una mente molto libera e ne vado orgoglioso”.
Cosa ha fatto di concreto nel territorio nel quale è candidato?
“Quando ero assessore regionale al Lavoro (amministrazione Caldoro, ndr) ho realizzato il primo e unico piano del lavoro nella storia della Regione Campania, spendendo e mettendo a frutto l’intero fondo sociale regionale europeo. Parliamo di oltre un miliardo di euro. Pensi che è stata l’unica volta che da Bruxelles è arrivata una lettera di congratulazioni per la qualità dei progetti e per la correttezza coerente della spesa. Potrei continuare con le botteghe-scuola dei maestri artigiani, i poli tecnico-preofessionali. Ho gestito le peggiori crisi di quegli anni, come assessore regionale della Campania ho impedito la chiusura dello stabilimento Whirlpool di Carinaro, salvando circa mille posti di lavoro. Vale a dire quello che non è riuscito a fare Di Maio, da ministro del Lavoro, a Napoli con la stessa azienda. Potrei continuare a lungo, ma non voglio tediarla oltre”