Politica
Sta scontando la pena per corruzione ed è ai servizi sociali, dove insegna italiano alle suore. Potrebbe tornare in corsa per le elezioni con partito di Giorgia Meloni. A spingere per lui, pare, il presidente del Senato Ignazio la Russa
di Simone Alliva
Siccome le coincidenze non esistono, sono lì per far capire anche a chi non vuole che tutto si tiene, nessuno si è stupito troppo, dentro la destra, a sentire le voci della possibile candidatura alle europee di Roberto Formigoni, ex governatore lombardo, condannato.
Quando in politica qualcosa accade è perché è già successo. «Il Celeste era già tornato sui giornali e anche in politica. Come? Ha dato una grande mano alla candidatura di Romani in Brianza», fanno sapere, non proprio entusiasti, voci del centrodestra lombardo. Un impegno non passato inosservato agli occhi di Ignazio La Russa, quello dell’ex deputato, ex governatore, ex senatore a favore del fratello d’Italia Federico Romani, (figlio dell'ex berlusconiano Paolo), eletto dal centrodestra presidente del Consiglio regionale della Lombardia. In quella occasione aveva radunato alcuni dei suoi ex assessori brianzoli della vecchia guardia per mobilitarli. Non proprio uno scambio di cortesie, insomma. Con un pranzo in un ristorante vicino al palazzo della Regione Lombardia, ora sembra ufficiale: una candidatura alle Europee 2024. Il timido e lungo corteggiamento fra Fratelli d’Italia e l’ex governatore (uno degli esponenti di spicco di Forza Italia) guarda a uno scopo preciso: raccogliere i voti del mondo cattolico moderato del Nord.
Certo, di mezzo, ci sarebbe questa piccola ombra, vista da qualcuno dentro il centrodestra come un fastidio e da qualcun altro come un inutile zavorra di cui disfarsi al più presto: la condanna a 6 anni di carcere nel processo sul caso Maugeri per due capi di imputazione di corruzione, a 6 anni di interdizione dai pubblici uffici e alla confisca di circa 6,6 milioni di euro, tra cui la quota del 50 per cento di proprietà di una villa in Sardegna il cui acquisto era stato uno dei punti al centro dell'inchiesta.
Dettagli, fanno capire gli interessati, notarelle per la polemica del giorno. Perché è vero: Formigoni dall’ottobre scorso, con 17 mesi ancora da scontare, è in prova ai servizi sociali (insegna italiano alle suore straniere dell’istituto Piccolo Cottolengo Don Orione) ma la fine è fissata a marzo 2024, cioè poche settimane prima delle elezioni europee. La buona condotta ha permesso all’ex governatore di beneficiare di un po’ di sconti e la costanza potrebbe permettergli di tornare libero e quindi candidabile tra luglio e ottobre di quest'anno. Forse non un ritorno gradito per i lombardi ma certamente per l’ex governatore che nel 2018 a Il Giornale si sfogò: «Sono rimasto senza un soldo. Oggi faccio sei-sette chilometri al giorno a piedi. E prendo i mezzi pubblici, anche nell'ora di punta».