Governi scricchiolanti
L'emergenza sbarchi incrina la maggioranza e, dopo le parole di Salvini, ci pensa il vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa a dare un altro colpo alla tenuta dell'esecutivo
di Simone Alliva
La Lega punta i piedi oscurata da Fratelli d'Italia-pigliatutto e la maggioranza scricchiola e traballa. I segnali ci sono tutti, bisogna solo metterli in fila. Quelli più luminosi partono direttamente dal vice-premier Matteo Salvini. Il leader della Lega ha organizzato una conferenza nella sede della Stampa Estera, ore 18. Più o meno negli stessi minuti in cui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivava in Rai per registrare con Bruno Vespa l’anteprima che sarebbe andata in onda alle 20 e 30 e poi Porta a Porta. In una giornata frenetica in cui la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen auspicava la necessità di mano d’opera qualificata e gestione dei flussi chiedendo «pazienza». Meloni si limitava a uno slogan già stanco «i flussi vanno fermati in partenza, la redistribuzione è un pannicolo caldo», il leader della Lega auspicava un ritorno ai decreti sicurezza: «È un sistema criminale organizzato e si risponde con tutti i mezzi a disposizione, nessuno escluso. Il ministro Piantedosi sta lavorando a un nuovo decreto di sicurezza che spero arrivi a breve, non so se già in Consiglio dei ministri di lunedì».
A dar manforte, oggi, il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa che risponde con un secco «A occhio no», alla domanda di Affaritaliani.it se la strategia finora adottata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ovvero la via della diplomazia con i viaggi in Tunisia insieme a Ursula von der Leyen, abbia funzionato per fermare l'immigrazione clandestina. Riprendendo le parole di ieri alla stampa estera del leader del Carroccio, che ha parlato di guerra all'Italia e di una regia dietro gli sbarchi, Crippa afferma: «Bisogna tornare a fare ciò che faceva Salvini quando era ministro dell'Interno. Lui ha dimostrato che i problemi si possono risolvere con atteggiamenti più rigidi. Non parlo solo del ripristino dei Decreti Salvini del 2018 ma anche di un atteggiamento che deve essere più deciso». La premier è stata troppo morbida? «Meloni ci ha provato, giustamente, con la via diplomatica a risolvere il problema. Ma l'Europa non ci sta aiutando per niente, anzi gli altri Paesi stanno chiudendo le frontiere e noi dobbiamo ospitare tutti i clandestini. La via diplomatica non ha portato a niente. Ieri sono arrivati 121 barchini e 6.000 migranti, il governo della Tunisia, è evidente, ha dichiarato guerra all'Italia», prosegue Crippa. «Non è possibile che un Paese come l'Italia sia sotto ricatto degli Stati del Nord Africa, come la Tunisia. E il tutto con l'Europa che non interviene e chiude le frontiere. La via diplomatica non ha funzionato, ora bisogna essere più decisi e incisivi», conclude.
«La Lega oggi ha scoperto l'autrice del 'complotto' sui migranti: Giorgia Meloni!» ironizza lapidario Giuseppe Conte, leader M5s. I malumori serpeggiano fra la maggioranza, alcuni ben occultati, e qualche uomo di Salvini suggerisce di tenere gli occhi puntati su domenica, fissi sul palco di Pontida quando arriverà Marine Le Pen.