Il caso

A Grosseto gli esponenti del centrodestra comunicano in una chat chiamata Ku Klux Klan

di Redazione   19 marzo 2024

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Lo screenshot caricato per sbaglio da un consigliere neoeletto. Che prova a difendersi con una scusa incredibile: «Questo è un nome a caso. Non so neppure cosa significhi»

Il nome è inequivocabile "Kkk", ovvero l'acronimo di Ku Klux Klan. Polemiche a Grosseto per una chat interna di WhatsApp fra esponenti del centrodestra, che è finita in uno "stato" pubblico e dunque la "storia" è finita sui social. Tutto parte da una foto del gruppo dei consiglieri eletti, che è stata condivisa anche sulla chat interna di una parte del centrodestra grossetano. Il problema è che in quella foto, con uno screenshot dello schermo del telefonino, finisce su uno stato di Whatsapp, pubblicato alle 23,28 da Alfiero Pieraccini, appena eletto consigliere provinciale con Nuovo Orizzonte Civico.

 

La chat, destinata a restare condivisa tra i fuoriusciti della Lega a Grosseto, si chiama 'Kkk, con una Kappa rossa come immagine del profilo, ovvero l'acronimo di Ku Klux Klan, nome usato da diverse organizzazioni segrete esistenti in America fin dal 1800 con gravissimi contenuti razzisti. «È solo un nome a caso messo in una chat interna - ha detto Alfiero Pieraccini - non so neppure cosa sia il Ku Klux Klan. Non c'è una finalità politica».