Il caso

Dieci milioni di euro sequestrati a Marcello Dell'Utri: non ha dichiarato i bonifici di Silvio Berlusconi

di Redazione   21 marzo 2024

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Il provvedimento è stato richiesto e ottenuto dalla Dda di Firenze. L'ex senatore di Forza Italia non ha comunicato il fiume di denaro inviatogli dall'ex Cavaliere dopo la condanna per mafia

Un sequestro da 8 cifre, 10,8 milioni di euro per essere precisi. È quello che ha interessato Marcello Dell'Utri e la moglie Miranda Anna Ratti nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Firenze sui presunti mandanti esterni delle stragi mafiose del 1993 a Roma, Milano e Firenze, in cui l'ex senatore di Forza Italia risulta ancora indagato. 

 

La Direzione Investigativa Antimafia di Firenze ha eseguito il provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Firenze. Il sequestro è stato disposto perché, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Firenze, Dell'Utri non avrebbe dichiarato ai fini fiscali un ammontare complessivo di 42.679.200 euro come variazione del reddito, così violando la legge Rognoni-La Torre sulle misure antimafia. 

 

Gli oltre 42 milioni non dichiarati, secondo la Procura, sono i bonifici che l'allora leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, versò a Dell'Utri una volta condannato con decisione passata in giudicato, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 9 maggio 2014, e depositata il primo luglio 2014, per il reato di concorso esterno nel delitto di associazione di tipo mafioso.

 

Come spiega la Dda in un comunicato a firma del procuratore Filippo Spiezia, Dell'Utri avrebbe omesso di «comunicare, entro i termini stabiliti dalla legge, le variazioni patrimoniali per un ammontare complessivo di 42.679.200 euro». La misura cautelare è stata richiesta ed ottenuta "con riguardo alle fattispecie di reato di cui agli articoli 30 e 31 legge 13 settembre 1982, n. 646" (legge Rognoni-La Torre) poiché Marcello Dell'Utri "con più azioni e omissioni, in tempi diversi, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, pur essendovi tenuto, in quanto condannato con decisione passata in giudicato", ha omesso di "comunicare le variazioni patrimoniali". Con il provvedimento del Gip è stato disposto "il sequestro preventivo in forma diretta, sino alla concorrenza della somma di 10.840.451,72 euro riconducibile a Marcello Dell'Utri nonché, per la quota parte di 8.250.000,00 euro della somma complessivamente suindicata (42.679.200 euro, ndr), anche indirettamente riconducibile al predetto, per il tramite di Miranda Anna Ratti, ovvero per equivalente sui beni nella disponibilità diretta e indiretta di Marcello Dell'Utri". 

 

L'indagine, spiega la Dda fiorentina, "si inserisce nel quadro di procedimento penale oggetto di un più ampio coordinamento investigativo, portato avanti, in ambito nazionale, dalla Direzione Nazionale Antimafia, finalizzato all'individuazione dei mandanti esterni delle stragi continentali del 1993-1994". Fino alla sua scomparsa, anche Berlusconi risultava indagato con l'ex senatore di Forza Italia. Nel corso del procedimento, spiega sempre la Dda, "sono stati condotti vari accertamenti concernenti i flussi finanziari che hanno riguardato Marcello Dell'Utri dal 2014 ad oggi. Secondo quanto sin qui emerso, questi, pur essendovi tenuto, in quanto condannato con decisione passata in giudicato, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 9 maggio 2014, per il reato di concorso esterno nel delitto di associazione di tipo mafioso, ometteva di comunicare, entro i termini stabiliti dalla legge, le variazioni patrimoniali indicate nell'art. 30 della legge n.646/1982 per l'ammontare sopra indicato, per come rideterminato dal giudice delle indagini preliminari".