Cambia l'imposta su bollo e successione. Le nuove misure in Cdm
Novità in vista per le imposte di registro, di successione e di bollo. A quanto si apprende, un decreto legislativo su questi prelievi fiscali, attuativo della delega, è all'ordine del giorno della riunione preparatoria, prevista oggi pomeriggio, alla vigilia del Consiglio dei ministri chiamato anche a dare il via libera al Def. All'esame del pre-Cdm, inoltre, un disegno di legge per la ratifica dell'Accordo fra Italia e Albania sulla sicurezza sociale, la riorganizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministero dell'Agricoltura, e un decreto del Presidente della Repubblica sul Codice della navigazione. Il Def 2024 è all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, convocato per oggi alle 11.15. Sul tavolo anche il disegno di legge per la ratifica dell'Accordo fra Italia e Albania sulla sicurezza sociale fatto a Roma il 6 febbraio scorso e l'esame preliminare un decreto legislativo con disposizioni per la razionalizzazione dell'imposta di registro, di quella sulle successioni e donazioni, su quella di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall'Iva. Sono previsti poi l'esame definitivo di un decreto del Presidente della Repubblica con modifiche del regolamento per l'esecuzione del Codice della navigazione, e l'esame preliminare di un altro decreto del Presidente della Repubblica sul regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro dell'Agricoltura e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance.
Successioni più semplici, cambiano i patti di famiglia
Il governo punta a semplificare tutta la corposa normativa che riguarda le successioni e i moltissimi adempimenti previsti attualmente. Si interviene anche sulle successioni e le imposte per bollo, registro, ipoteca e tributi speciali catastali che riguardano i servizi dell'Agenzia delle entrate. Si punta ad un tributo unico. Si cambia anche sui patti di famiglia (i trust). Gli interventi sono previsti da un decreto legislativo che arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri ed è un altro step della riforma fiscale. Si punta a introdurre anche per la successione l'autoliquidazione delle imposte così come avviene già, ad esempio, per le dichiarazioni dei redditi. Si aggiorna inoltre la normativa dei trust e si rivedono le tabelle relative agli adempimenti.
Per quanto riguarda la successione - si legge in una bozza del decreto - "la dichiarazione è presentata con le modalità telematiche stabilite con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate. Per i soggetti non residenti, la dichiarazione può essere spedita mediante raccomandata o altro mezzo equivalente dal quale risulti con certezza la data di spedizione". Insomma anche per la successione si arriva a una sorta di precompilata. Si dirà inoltre addio all'imposta di bollo, a quelle ipotecaria e catastale, ai tributi speciali catastali e alle tasse ipotecarie: saranno sostituite da un tributo unico, "eventualmente in misura fissa", spiega il Mef.
Per facilitare le modalità di pagamento dei tributi ed efficientare i sistemi di riscossione, viene inoltre previsto l'utilizzo dei mezzi elettronici di pagamento. Nuove norme anche sui trust nella direzione di facilitare i passaggi generazionali. Si prevede ad esempio che i trasferimenti, effettuati anche tramite i patti di famiglia (di cui agli articoli 768-bis e seguenti del codice civile) a favore dei discendenti e del coniuge, di aziende o rami di esse, di quote sociali e di azioni non sono soggetti all'imposta. Il beneficio si applica a condizione che gli aventi causa detengano il controllo per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento. Si aggiungono quindi da un punto di vista normativo anche i trust nell'imposta di successione e si specifica che se il trust è residente nello Stato al momento della separazione patrimoniale l'imposta è dovuta per tutti i beni e diritti trasferiti ai beneficiari. Se chi dispone non è residente in Italia al momento della separazione patrimoniale, l'imposta sarà dovuta solo sui beni e diritti trasferiti al beneficiario presenti nel territorio dello Stato. Le quote sociali non rientrano nella disciplina. Per le donazioni si prevede la detrazione delle imposte pagate all'estero per la donazione e i beni esistenti. Il testo sarà anche occasione per aggiornare norme, per fare drafting, come dicono i tecnici: "ufficio del registro" e "uffici del registro" (aboliti dal 2002) sono sostituite dalle seguenti: "ufficio dell'Agenzia delle entrate". Lo stesso per il ministero della Cultura.
Katz: "Il ritiro da Gaza sud non è la fine della guerra"
«Siamo pronti a ogni scenario. E Hamas non si illuda che il ritiro delle truppe da Gaza Sud significhi la fine della guerra». Lo spiega Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano e fedelissimo di Netanyahu, in un'intervista a Repubblica. «Se troviamo un accordo sul rilascio degli ostaggi ci sarà un temporaneo cessate il fuoco quindi l'Idf non entrerà a Rafah. Ma lo farà in futuro, a tempo debito. Hamas pensa che non lo faremo? Si sbaglia».
Dopo l'attacco a Damasco contro i pasdaran l'Iran potrebbe reagire. «Israele non si è preso la responsabilità per l'attacco, ma l'Iran ha annunciato che farà una rappresaglia contro di noi. Non ci spaventa. Non vogliamo la guerra con l'Iran, ma se ci attaccano direttamente, risponderemo - spiega il ministro -. L'Iran è la testa del serpente. Ha fornito a Hezbollah 150 mila missili per distruggerci. L'Europa, gli Stati Uniti, l'Onu devono fermare l'Iran ed evitare che si doti dell'arma atomica. L'Occidente sta facendo un grande errore. Deve sanzionare economicamente Teheran e far sentire la pressione. Altrimenti l'Iran diventerà un'altra Nord Corea». Israele non ha un piano per il dopo Gaza. «Gli israeliani non vogliono stare a Gaza. Sarà la comunità internazionale a prendersi la responsabilità della Striscia, una volta sconfitta Hamas. Ma chiunque verrà ad amministrare Gaza deve lasciare a Israele la possibilità di intervenire sul tema della sicurezza, lasciarci entrare nel caso dovessimo vedere nuove organizzazioni terroristiche».
Usa: "La Russia fa un gioco pericoloso a Zaporizhzhia"
Gli Stati Uniti ribadiscono la loro "convinzione che la Russia stia giocando un gioco molto pericoloso con il sequestro militare della centrale nucleare ucraina" di Zaporizhzhia, ha affermato ieri sera il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller. «È pericoloso che lo abbiano fatto e continuiamo a chiedere alla Russia di ritirare il suo personale militare e civile dall'impianto, di restituirne il pieno controllo alle autorità ucraine competenti e di astenersi da qualsiasi azione che possa comportare un incidente nucleare presso la centrale- ha aggiunto Miller - Siamo a conoscenza delle notizie di un attacco di droni contro l'impianto di Zaporizhzhia e ne continuiamo a monitorare le condizioni anche attraverso i rapporti ufficiali» dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), ha detto il funzionario Usa.
Arrestato Mimmo Russo, fu il primo consigliere di Fratelli d'Italia a Palermo
È stato il primo consigliere comunale per Fratelli d'Italia a Palermo Mimmo Russo, arrestato stamani per concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio politico-mafioso, concorso in estorsione aggravata e concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. Aveva aderito al partito nel 2017, subito dopo essere stato eletto consigliere nella lista Palermo 2022 che aveva sostenuto Leoluca Orlando, vincitore di quella tornata elettorale. In quella lista Mimmo Russo aveva ottenuto 1.001 voti, al quarto posto per numero di preferenze tra i 40 candidati. Alle ultime comunali del 2022, Russo si è ricandidato con la lista di FdI ma non è stato eletto: è arrivato undicesimo nella lista dei 40, con 805 preferenze. Dopo la sconfitta elettorale aveva cercato sponda nel partito per avere qualche incarico, ma senza riuscirsi. Attualmente Mimmo Russo è componente del coordinamento cittadino di FdI. Negli anni Novanta era stato consigliere di circoscrizione, prima di approdare in Consiglio comunale. Ha più volte cambiato casacca: da Alleanza Nazionale al Mpa di Raffaele Lombardo, da Azzurri per l'Italia al movimento Palermo 2022.
Gimbe: quasi 2 milioni di italiani non si curano per motivi economici
Nel 2022 la spesa sanitaria sostenuta direttamente dalle famiglie italiane, la cosiddetta "out of pocket", ammonta a quasi 37 miliardi di euro. Oltre 25,2 milioni di famiglie in media hanno speso per la salute 1.362 euro, oltre 64 euro in più rispetto al 2021 che salgono a 100 euro per il Centro sud. Inoltre, 4,2 milioni di famiglie hanno limitato le spese per la salute, in particolare al Sud. E più di 1,9 milioni di persone hanno rinunciato a prestazioni sanitarie per ragioni economiche. È a rischio la salute di oltre 2,1 milioni di famiglie indigenti. Lo rileva l'analisi della Fondazione Gimbe che si basa su dati Istat. «Dalle nostre analisi emergono tre considerazioni - dice Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - Innanzitutto l'entità della spesa out-of-pocket sottostima le mancate tutele pubbliche perché viene arginata da fenomeni conseguenti alle difficoltà economiche delle famiglie. In secondo luogo, questi fenomeni sono molto più frequenti nelle Regioni del Mezzogiorno, proprio quelle dove l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza è inadeguata. Infine, lo status di povertà assoluta che coinvolge oggi più di due milioni di famiglie richiede urgenti politiche di contrasto alla povertà, non solo per garantire un tenore di vita dignitoso a tutte le persone, ma anche perché le diseguaglianze sociali nell'accesso alle cure e l'impossibilità di far fronte ai bisogni di salute con risorse proprie rischiano di compromettere la salute e la vita dei più poveri, in particolare nel Mezzogiorno. Dove l'impatto sanitario, economico e sociale senza precedenti rischia di peggiorare ulteriormente con l'autonomia differenziata», conclude Cartabellotta.
Marzo è stato il mese più caldo mai registrato
Il marzo del 2024 è stato il mese di marzo più caldo mai registrato. Lo rende noto il servizio meteo della Ue Copernicus. La temperatura media globale il mese scorso è stata di 14,4°C, superiore di 0,73°C rispetto alla media del trentennio 1991 - 2020 e di 0,10°C rispetto al precedente record di marzo, quello del 2016. Il mese inoltre è stato di 1,68°C più caldo della media di marzo del cinquantennio 1850 - 1900, periodo di riferimento dell'era pre-industriale. Secondo Copernicus, il marzo 2024 è il Decimo mese di fila che si classifica come il più caldo mai registrato.