Elezioni europee
La maggioranza Ursula resiste: von der Leyen rieletta la presidente della Commissione Ue
Con 401 voti a favore, 284 contro, 15 gli astenuti, il secondo mandato della sessantacinquenne tedesca ha inizio: guiderà l'Europa per i prossimi cinque anni
Aveva bisogno della maggioranza assoluta al Parlamento Europeo, 360 voti, Ursula von der Leyen per iniziare il suo secondo mandato come Presidente della Commissione Ue. Ne ha ottenuti 401. Grazie al supporto non solo del suo gruppo, il Partito popolare europeo, ma anche dei Socialisti e Democratici, dei liberali di Renew, e dei Verdi che hanno scelto di sostenere la «maggioranza Ursula» per fermare l’avanzata delle destre estreme nelle istituzioni europee dopo il risultato delle elezioni dello corso 9 giugno con cui sono stati scelti i membri dell’Europarlamento: «Mi rivolgo ai gruppi pro-europei, pro-Ucraina e pro-stato di diritto. Potremmo non essere d'accordo su tutto ma siamo d'accordo sul fatto che l'Europa è più forte quando mettiamo da parte le divergenze e uniamo le forze», ha, infatti, detto von der Leyen in Aula a Strasburgo, per chiudere il dibattito che ha preceduto il voto sulla sua rielezione.
A non supportare la già presidente della Commissione Ue per il secondo mandato secondo le prime indiscrezioni, sarebbero stati i deputati italiani di Fratelli d'Italia, nel gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, rimasti seduti in silenzio mentre l'Aula applaudiva per la rielezione di von der Leyen. E, secondo le intenzioni dichiarate prima del voto, anche la Sinistra Ue e i Patrioti per l’Europa, il nuovo gruppo all’Europarlamento formatosi solo pochi giorni prima dell’inizio della prima seduta della decima legislatura del Parlamento europeo, dalle ceneri di Identità e democrazia hanno votato contro von der Leyen: «I Patrioti sono contrari alla sua rielezione signora von der Leyen, il suo mandato deve rimanere solo uno. Le elezioni di giugno ci hanno mostrato che sinistra, centro e verdi arretrano mentre gli europei aspirano a protezione e identità. I cittadini non vogliono immigrazione di massa, vogliono protezione delle frontiere: continuare con patto migrazione e Green deal significa ignorare le urne», ha detto il capogruppo, leader del Rassemblement National francese, Jordan Bardella. Mentre Manon Aubry, capogruppo della Sinistra Ue, rispondendo al discorso di Ursula von der Leyen a Strasburgo, ha spiegato: «In mezz’ora lei non ha mai parlato di povertà e disoccupazione, guadagna più di 30mila euro al mese ma un europeo su tre salta un pasto, esca dalla sua torre d’avorio. Non c'è da essere soddisfatti dal suo primo mandato e non c'è motivo di dargliene un secondo. Lei è stata condannata dalla Corte europea per poca trasparenza nei vaccini oggi non dovrebbe essere qui ma davanti a un giudice. Lei ha speso parole per Gaza ma si è fatta fotografare con il criminale Netanyahu».
Nonostante le critiche, però, a von der Leyen la maggioranza degli europarlamentari ha riconosciuto il merito di aver guidato l'Ue in uno dei periodi più tumultuosi della sua storia, tra cui una pandemia globale, la guerra in Ucraina e la crisi energetica. Così, con numero di voti a favore perfino più ampio di quello con cui era riuscita a ottenere la presidenza della Commissione europea nel 2019 (per soli 9 voti) la sessantacinquenne tedesca guiderà l’Unione per i prossimi cinque anni: «Altri 5 anni. Non so come esprimere quanto sono grata per la fiducia di tutti gli eurodeputati che hanno votato per me», ha scritto su X.