Politica
1 ottobre, 2025Conte: "Un pugno nello stomaco per il governo". Scotto (Pd): "Con tutto quello che dovrebbe fare su lavoro, salari e sanità, da due settimane ha preso di mira 40 barchette in mezzo al mare che cercano di portare aiuti umanitari"
“È una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c'è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si possa fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi, ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità". Queste le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispetto alla vicenda Flotilla, rilasciata a margine del vertice Ue a Copenaghen di mercoledì 1° ottobre. Non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo politico.
Il capogruppo M5s al Senato, Stefano Putuanelli, ha definito le parole di Meloni “vergognose”, precisando come “negli stessi minuti il presidente Sánchez” abbia ricordato a tutti “lo scopo e lo spirito di questa missione: portare gli aiuti che non riescono ad arrivare attraverso i corridoi umanitari”. “Solo in Italia c’è questo tentativo di delegittimare una missione umanitaria che vede la partecipazione di tante donne e tanti uomini”. Durante lo stesso vertice di Copenaghen, il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha sottolineato come si tratti di "una missione umanitaria che non avrebbe avuto luogo se Israele avesse permesso l'ingresso di aiuti" a Gaza. "La Flotilla non rappresenta un pericolo o una minaccia per Israele, quindi spero che Netanyahu ne tenga conto", ha aggiunto il premier spagnolo.
Anche il deputato del Partito democratico Arturo Scotto, a bordo di una delle imbarcazioni della Flotilla, commenta le parole della premier, definendo “sconcertante” l’atteggiamento di Meloni, che “con tutto quello che dovrebbe fare su lavoro, salari, sanità e questioni che interessano i cittadini, da due settimane ha preso di mira 40 barchette in mezzo al mare che cercano di portare aiuti umanitari”. “È un segnale di enorme debolezza politica, oltre che di enorme strumentalità, perché se questa missione umanitaria dovesse riuscire, cosa che purtroppo non accadrà anche a causa della presidente del Consiglio, che non ha favorito né pressato affinché si aprisse quel corridoio, allevierebbe un po’ la sofferenza di un popolo senza patria e senza potere”.
Scotto ha poi precisato come la missione “non determinerebbe nessun intralcio né rottura a una trattativa delicatissima”. “I responsabili sono quelli che non hanno sostenuto una missione umanitaria pacifica, non noi che stiamo nel solco del diritto internazionale. Sono stato due volte in un anno al valico di Rafah. Si vedono centinaia e centinaia di camion fermi, due hub della Mezzaluna Rossa egiziana dove ci sono cibi e medicinali a marcire. Chi dice, come Meloni, che ci sono canali più sicuri non sa di cosa parla”.
Parlando ai giornalisti in Calabria, Giuseppe Conte riferisce di un “motivo di forte preoccupazione”. “Questa è un’iniziativa che non ci sarebbe stata se avessimo avuto governi, a partire dal nostro, che facevano valere il diritto internazionale” portando a “pressioni giuste su Israele per interrompere il genocidio” a Gaza. “Capisco che Meloni sia molto nervosa e che insulti i connazionali, questa iniziativa è un pugno nello stomaco per chi ha voltato la faccia dall’altra parte come ha fatto il governo”, ha concluso l’ex premier.
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