Politica
8 ottobre, 2025Articoli correlati
Dopo il voto del Parlamento europeo che le ha confermato l'immunità, Ilaria Salis chiede di essere processata in Italia. Resta da vedere cosa decideranno le autorità italiane
"Salis chiama, Nordio risponde? Finora ho sentito solo insulti e falsità: si ripete che io voglia sottrarmi alla Giustizia. Non è vero”. Così Ilaria Salis risponde alle reazioni rispetto alla decisione del Parlamento europeo di non revocarle l’immunità, dicendosi disposta ad essere processata in Italia.
“La mia richiesta, da cittadina italiana, è semplice e chiara, e resta immutata: voglio essere processata in Italia, con tutte le garanzie democratiche previste dal nostro ordinamento costituzionale. Non in un regime", scrive su X l'eurodeputata Avs. "Si può fare, e si può fare subito. L'immunità parlamentare europea non lo impedisce. Tutto dipende dalla volontà delle autorità italiane. Resto in attesa di sapere che ne pensano".
"Altrimenti il sospetto è inevitabile: che qualcuno utilizzi la mia vicenda per fare becera propaganda politica, mentre altri intendono la giustizia (sic) come quella di Orbán, e il loro unico desiderio è vedere marcire, nelle galere di un regime straniero, una connazionale e un avversario politico. Che razza di patrioti...", conclude Salis.
Il processo a suo carico resta per ora “congelato” finché manterrà la carica: la conferma dell'immunità approvata a Strasburgo non fa che prolungare questo status. Secondo la normativa europea, la Corte di Appello di Milano potrà in futuro valutare se ci sono i presupposti per chiedere di spostare il procedimento nel nostro Paese, mentre l'ultima parola spetterebbe poi al ministro della Giustizia italiana, Carlo Nordio. Ma per gli avvocati di Salis, è Nordio a dover intervenire per primo.
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