Politica
12 novembre, 2025Il vicesegretario della Lega sull'elezione del primo sindaco musulmano della Grande Mela: "Se importo culture diverse dalle mie e do loro il diritto di voto, voteranno per favorire questa immigrazione". Sul fascismo: "È bastato mettere in cronologia dei fatti storici incontrovertibili per suscitare un polverone"
Dall’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York, Roberto Vannacci vede “un monito, che potrebbe succedere anche in Italia, dal momento che se importo culture e civiltà diverse dalle mie e do loro il diritto di voto, queste culture voteranno per favorire questa immigrazione”. Già all’indomani della vittoria, il vicesegretario della Lega, così come molti altri esponenti della destra, avevano attaccato il nuovo volto della sinistra americana, enfatizzando l’elezione di un musulmano alla guida della città che ha subito gli attacchi dell’11 settembre.
Per Vannacci, a rischio è “la civiltà dominante nella nazione ospitante. Se non vogliamo correre lo stesso rischio che si corre a New York e negli Usa dobbiamo prendere provvedimenti e la remigrazione è uno di quelli — spiega evocando la nuova parola d’ordine dell’estrema destra europea —. È il ritorno presso il Paese di origine di chi è andato via per svariati motivi, c'è addirittura il ritorno volontario, presente con numeri rilevanti, anche in Italia, dobbiamo promuoverla perché fa parte dei diritti dell'uomo. Ci sono otto miliardi di persone sulla Terra con un proprio Paese, non siamo figli dell’umanità”.
Poi, parlando da Napoli a un evento elettorale della Lega, Vannacci torna alle sue affermazioni degli scorsi giorni sul fascismo. “Io non do lezioni a nessuno — ha proseguito l’europarlamentare —. Constato però che la storia è una passione per molti, perché è bastato mettere in cronologia dei fatti storici incontrovertibili per suscitare un polverone incredibile. La cosa mi fa piacere, vuol dire che tanta gente è appassionata di storia”.
Ieri Matteo Salvini, incalzato sul tema, aveva detto che “il fascismo è stato archiviato dalla storia”. Ed è “quello che dico anch’io. Infatti stiamo parlando di storia. Da quanto sappiamo — taglia corto il vicesegretario leghista — il fascismo è finito 80 anni fa e quindi non ha senso parlare oggi di fascismo o di antifascismo. Quindi la mia teoria è esattamente coerente con quello che ha detto Salvini”.
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