Politica
13 novembre, 2025Il vicesegretario della Lega sulla nomina della più giovane vicepresidente della storia della Toscana: "Beatrice Venezi non solo è di destra, ma è pure bianca, bionda e, magari, anche cristiana"
“Se sei di sinistra la competenza non è richiesta. La verità continua a fare male”. Roberto Vannacci ora se la prende Mia Diop, nata a Livorno da padre senegalese e madre italiana e che a 23 anni è diventata la più giovane vicepresidente della storia della Toscana. Una nomina, quella fatta da Eugenio Geni, che non è andata già al vicesegretario della Lega, che ha richiamato le polemiche per la nomina di Beatrice Venezi a La Fenice di Venezia.
“Mentre continuano le proteste contro la nomina di Beatrice Venezi a direttore d’orchestra della Fenice di Venezia, accusandola di ‘inesperienza’, nonostante vanti un curriculum di tutto rispetto e una carriera internazionale come direttore d’orchestra, nessuna protesta a sinistra, ma anzi applausi e consenso, per la nominata a vicepresidente di una importante Regione come la Toscana di una studentessa universitaria 23enne di origine senegalese, tale Mia Diop”, scrive sui social.
“Nel suo caso, nessuna esperienza e nessun curriculum sono richiesti per ricoprire il delicato e prestigioso incarico conferitole”. Ma cos’è che, per Vannacci, ha favorito questa nomina? La “sua tessera del partito (Pd)” e “la pelle nera”. “Lei probabilmente avrebbe potuto anche essere nominata ‘direttrice’ d’orchestra alla Fenice — aggiunge —, gli orchestrali avrebbero certamente festeggiato la nomina della prima donna dalla pelle nera e di origine africana”.
Poi continua: “E se qualcuno avesse osato criticare, sarebbe stato tacciato di razzismo e fascismo. Beatrice Venezi non solo è di destra, ma è pure bianca, bionda e, magari, anche cristiana. Oltre ad essere indubbiamente competente”.
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