Politica
17 novembre, 2025Calderoli sarà domani a Venezia (ma anche in Lombardia, Piemonte e Liguria) per le prime pre-intese, mentre a Padova ci sarà l'evento conclusivo per le elezioni regionali. Dal condono in Campania ai precedenti di Calabria e Marche: gli altri casi contestati dal centrosinistra
A Padova, il comizio unitario del centrodestra per la chiusura della campagna elettorale in Veneto a sostegno del candidato Alberto Stefani; a Venezia, sempre domani — 18 novembre — ma solo qualche ora prima, l’arrivo del ministro leghista Roberto Calderoli per la firma della prima delle pre-intese sull’autonomia differenziata con il presidente Luca Zaia. Semplice e naturale passaggio istituzionale, ripetono dal Carroccio: un pre-requisito per procedere verso maggiori forme di autonomia per le materie non Lep e per le regioni interessate, come previsto dalla riforma costituzionale fortemente voluta dalla Lega.
Per le opposizioni è "voto di scambio"
Quello che per Matteo Salvini “è un momento figlio non di improvvisazioni, ma di trent’anni di battaglie”, per le opposizioni è invece una “forzatura gravissima” che arriva a pochissimi giorni dal voto in Veneto, che da anni attende con ansia l’Autonomia. La senatrice Pd Valeria Valente parla esplicitamente di “voto di scambio di antica memoria”. C’è da dire, per completezza, che domani Calderoli non sarà solo in Veneto, culla del vecchio sogno leghista dell’Autonomia, ma anche nelle altre tre regioni che hanno fatto richiesta di maggiori forme di autonomia: Lombardia, Piemonte e Liguria.
Il condono in Campania
Di promessa elettorale alla vigilia del voto non si parla solo oggi ma lo si è fatto anche pochi giorni fa. Mentre i leader del centrodestra erano a Napoli per sostenere Edmondo Cirielli per la corsa alla regione, Fratelli d’Italia proponeva un emendamento alla manovra per riaprire i termini del condono del 2003 introdotto quando a Palazzo Chigi c’era Silvio Berlusconi. La norma, teoricamente valida per tutt’Italia, sembra cucita proprio sulla Campania perché la regione, quando era guidata da Antonio Bassolino, decise di non aderire alla normativa nazionale. Anche questo, per le opposizioni, è “voto di scambio”.
I precedenti in Calabria e nelle Marche
E ancora. A ottobre si è votato in Calabria e nelle Marche, e in entrambe si è poi confermato alla guida il centrodestra. “Sono felice di annunciare che abbiamo avviato l’iter per l’uscita della Calabria dalla gestione commissariale della sanità perché se lo merita”, diceva Meloni martedì 30 settembre, nel comizio con Salvini e Tajani alla vigilia delle elezioni. Per le Marche, invece, la proposta è stata l’inclusione della regione, insieme all’Umbria, nella Zona economica speciale (Zes) per il Mezzogiorno, con annessi vantaggi fiscali per le imprese.
Fico: "Il governo vuole indebolire il Mezzogiorno"
I temi delle diverse campagne elettorali s’intrecciano. E nella polemica odierna sull’Autonomia ora s’inserisce anche il candidato del centrosinistra in Campania Roberto Fico, secondo cui quello di Calderoli è “un blitz sull'autonomia che evidenzia le intenzioni di questo governo che vuole indebolire il Mezzogiorno. Le Lega impone a Meloni le pre-intese sull'autonomia differenziata a firma Calderoli e lo fa per prendere qualche voto in più in Veneto. Una vergogna, uno schiaffo ai campani. Adesso però nessuno può aver dubbi sulle reali intenzioni dell'esecutivo".
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