Politica
19 novembre, 2025L'emendamento alla legge di Bilancio, sulla falsa riga di quello già proposto (e poi stralciato) lo scorso anno, presentato da Gelmini (Noi Moderati) e da Lotito (Forza Italia). Le opposizioni all'attacco: "Un regalo che calpesta la Costituzione"
Il centrodestra ci riprova. Mentre la scuola pubblica cade a pezzi — tra insegnanti che mancano e finanziamenti insufficienti — spunta un emendamento alla legge di Bilancio che prevede un voucher di 1.500 euro per chi iscrive i propri figli in istituti privati. “A partire dall’esercizio 2026, alle famiglie con reddito Isee non superiore ad euro 30 mila, il ministero dell’Istruzione e del Merito riconosce fino a 1.500 a studente frequentante una scuola paritaria, secondaria di I grado o il primo biennio di una scuola paritaria di II grado”, si legge nel testo delle due proposte di modifica presentate da Giusy Versace e Mariastella Gelmini, senatrici di Noi Moderati e da Claudio Lotito, senatore di Forza Italia.
Un emendamento, contestato e stralciato lo scorso anno, che ora torna in discussione. Non solo, perché c’è anche la richiesta della maggioranza di incrementare di 20 milioni di euro "gli stanziamenti destinati alle scuole non statali”.
Le opposizioni sono subito partite all’attacco. “Il centrodestra ci riprova. Come ogni anno presentano un emendamento alla manovra economica per dare maggiori risorse alle private. Un vero e proprio regalo che calpesta la Costituzione”, commenta il capogruppo dei senatori di Avs, Peppe De Cristofaro. Critica anche la senatrice M5sS, Barbara Floridia: “Ancora una volta la maggioranza che sostiene Giorgia Meloni ci racconta che “non ci sono soldi”, ma magicamente li trova per le scuole private. Per la scuola pubblica, invece, arrivano solo tagli”.
La proposta, si diceva, non è affatto inedita. Già lo scorso anno Fratelli d’Italia aveva infatti avanzato un emendamento simile, scatenando anche allora dure reazioni da parte delle opposizioni. Anche in quel caso si parlava di un contributo economico, sempre di a 1.500 euro, destinato alle famiglie che optano per le scuole paritarie per l’istruzione dei figli. I criteri legati al reddito erano leggermente diversi (con una soglia fino a 40 mila euro), ma l’impianto generale dell’iniziativa rimaneva sostanzialmente identico.
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