Politica
20 novembre, 2025Il sindaco di Roma all'evento per i 70 anni del nostro settimanale. È salito sul palco anche il primo cittadino di Ascoli, Marco Fioravanti: "Dal 2011 a oggi i governi hanno ridotto di circa il 40% i trasferimenti statali, e quindi i comuni hanno avuto sempre meno entrate e sempre più spese"
Parte da un riconoscimento per il lavoro che L’Espresso porta avanti da 70 anni l’intervento di Roberto Gualtieri alla festa del nostro settimanale. Intervistato da Francesca Barra e Felice Florio, il sindaco di Roma ha sottolineato come sia ”importante che, anche di fronte a grandi trasformazioni economiche e tecnologiche, il grande giornalismo indipendente, autonomo e libero non venga meno, perché rappresenta una condizione per la democrazia”.
Poi è passato ai temi più scottanti che un sindaco, a maggior ragione di una grande città, si trova a dover affrontare. A partire dalla sicurezza. A Roma, secondo il primo cittadino, servirebbero più poliziotti per coprire i turni notturni e anche "qualche commissariato in più”.
“La sicurezza è un grande tema di cui occuparsi e non limitarsi a dire che è responsabilità del governo — è il ragionamento di Gualtieri —. Le forze dell'ordine fanno un lavoro straordinario, esiste il problema della sicurezza, poi esistono le statistiche per le quali siamo uno dei Paesi più sicuri. Abbiamo una decrescita degli omicidi, ma poi abbiamo i furti o le piazza di spaccio. Il questore Massucci sta facendo un lavoro eccezionale, ma servirebbero per i turni notturni più uomini e qualche commissariato in più”.
Per il sindaco di Roma, la repressione non basta. ”Servono forze dell'ordine e la repressione dei reati ma questa è una condizione necessaria ma non sufficiente. Serve anche riqualificare e offrire il riscatto alle zone marginali. A Tor Bella Monaca, che è la piazza di spaccio più grande d'Europa, abbiamo attivato i servizi sociali perché se le periferie sono degradate è più difficile mandare un messaggio di legalità. Dobbiamo offrire percorsi di riscatto ai giovani, con la cultura, lo sport. Quindi decentrare i servizi, servono parchi, sport, biblioteche, nelle periferie serve dare questo”. “In terzo luogo — ha aggiunto — occorre attivare le energie sane del territorio, con l'associazionismo; i cittadini sono una grande risorsa che va mobilitata”.
Da tempo Gualtieri porta avanti avanti una campagna efficace sui social, che “sono strumenti utili a raccontare in modo più diretto ciò che facciamo, raccontare i nostri interventi è un dovere. Spiegare ai cittadini cosa sta facendo è importante per restituire anche il fascino della sfida ingegneristica e culturale di ogni progetto. I politici devono comunicare quello che non ciò che vorrebbe fare”.
Prima del sindaco di Roma, è salito sul palco — intervistato sempre da Francesca Barra e Felice Florio — il primo cittadino di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, che secondo l’ultimo sondaggio del Sole 24 Ore è il più amato d’Italia. "Il consenso non è un diritto acquisito, bisogna mantenere quella fiducia". C'è una misura che ha avuto un impatto riconosciuto e apprezzato, più di altre misure? "IL 33% del mio tempo lo dedico all'ascolto, il 33 ai dossier, il 33 a gestire le strutture. Quel che ha fatto aumentare il gradimento è stato il 'Caffè con il sindaco'. Lo faccio il primo martedì del mese". La legge di Bilancio in discussione non è molto generosa con gli enti locali. "Dal 2011 a oggi i governi hanno ridotto di circa il 40% i trasferimenti statali, e quindi i comuni hanno avuto sempre meno entrate e sempre più spese. Non ce ne accorgiamo oggi. Dal 2011 circa otto milioni in meno. Quest’anno, per la prima volta, non ci sono stati ulteriori tagli ai trasferimenti statali. Questo problema strutturale si fa a sommare a un problema di spesa corrente".
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