Politica
27 novembre, 2025Il ministro della Difesa apre al ritorno della leva e annuncia che presenterà una "bozza da discutere che garantisca la difesa del Paese nei prossimi anni"
Anche in Italia, come in Francia e Germania, verrà reintrodotto un nuovo servizio militare? “Se lo deciderà il Parlamento, sì — dice Guido Crosetto al Tg3 —. Io penso di proporre, prima in Consiglio ai ministri e poi in Parlamento, una bozza di disegno di legge da discutere che garantisca la difesa del Paese nei prossimi anni e che non parlerà soltanto di numero di militari ma proprio di organizzazione e di regole”.
"È uno schema che in qualche modo non è molto diverso da quello tedesco, perché prevede una volontarietà. Quello tedesco ha un automatismo che scatta, quello francese da quello che leggo è totalmente volontario", ha poi chiarito in conferenza stampa a Parigi.
ll ministro della Difesa spiega che, se l’idea che abbiamo del futuro è quella di un contesto “nel quale c'è minore sicurezza”, allora diventa necessaria “una riflessione sul numero delle forze armate, sulla riserva che potremmo mettere in campo in caso di situazioni di crisi”.
Secondo Crosetto, negli ultimi anni Paesi come Italia, Germania e Francia hanno adottato modelli che puntavano a ridurre gli "tutte le nazioni europee” a “mettere in discussione quei modelli che avevamo costruito 10-15 anni fa” e a valutare un incremento del personale in uniforme. Ogni Stato sta seguendo la propria strada: "Alcuni hanno addirittura ripristinato la leva". E anche l’Italia, ha aggiunto, dovrebbe interrogarsi sull’opportunità di superare le scelte passate di riduzione e considerare invece un potenziamento delle forze armate, perché “ci sono motivi di sicurezza che rendono importante farlo”.
Prima delle parole di Crosetto, al di là delle Alpi era stato il presidente francese Emmanuel Macron ad annunciare la partenza, dall’estate del 2026, di un nuovo servizio militare su base volontaria, destinato ai diciottenni e ai diciannovenni, e che punta a “raggiungere i 50 mila giovani entro il 2035”. “Mentre in precedenza sostenevamo l'ambizione di un servizio nazionale universale per rafforzare la coesione all'interno di una fascia d'età, l'accelerazione delle crisi e l'inasprimento delle minacce mi portano a proporre oggi un servizio nazionale puramente militare che, pur non essendo universale, può coinvolgere un'intera generazione", ha spiegato l’inquilino dell’Eliseo. "Questo servizio nazionale si ispira alle pratiche dei nostri partner europei, in particolare della Norvegia”. La Francia non può restare ferma" in un momento in cui "tutti i nostri alleati europei stanno andando avanti di fronte a una minaccia che grava su tutti noi”. Anche l’Italia seguirà l’esempio francese?
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