Politica
3 novembre, 2025Articoli correlati
Al Senato è stato depositato un ddl a prima firma Paolo Marcheschi, ma il governo penserebbe direttamente a un decreto. Si propone di far scattare la procedura accelerata dopo due mesi di affitti non pagati. L'Unione degli inquilini: "Ennesimo attacco ai diritti"
Il centrodestra si prepara a una stretta sugli sfratti. In Senato è stato depositato un disegno di legge che porta la firma di di Paolo Marcheschi di Fratelli d’Italia e che punta a velocizzare le procedure di sgombero, con l’istituzione di una nuova autorità amministrativa specifica che finirebbe per scavalcare i tribunali ordinari. Ma i contenuti principali del ddl presentato dal senatore meloniano potrebbero essere recepiti con alcune modifiche in un decreto che il Consiglio dei ministri potrebbe discutere già questa settimana.
Al di là della formula legislativa che verrà scelta, l’intenzione del governo è snellire le pratiche di sfratto per morosità. Non tanto nei tempi — due mensilità non pagate — quando nelle procedure, con un ente pubblico amministrativo e costituito ad hoc — l’Autorità per l'esecuzione degli sfratti, facente capo al ministero della Giustizia — al posto di un giudice e provando così a ridurre i contenziosi civili.
Cosa prevederebbe la stretta sugli sfratti
Il proprietario potrà presentare direttamente la richiesta alla nuova autorità competente. All’inquilino sarà poi concesso un termine di 15 giorni per regolarizzare le due mensilità arretrate. Se entro questo periodo il pagamento non avverrà, l’autorità – dopo aver verificato la documentazione – potrà ordinare lo sgombero dell’immobile entro sette giorni. Da quel momento, l’Ufficiale giudiziario disporrà di 30 giorni per eseguire il provvedimento, con la possibilità di proroga fino a un massimo di 90 giorni. In questo modo, l’intera procedura di sfratto potrebbe concludersi in un arco temporale compreso tra due e quattro mesi dalla domanda iniziale, garantendo tempi molto più rapidi rispetto all’attuale sistema.
Le deroghe
Sono poi previste alcune deroghe se l’inquilino è in “comprovata difficoltà economica temporanea”, e viene istituito un Fondo nazionale per l'emergenza abitativa da cui attingere risorse per chi ha un Isee inferiore a 12 mila euro e dimostra che la morosità è dovuta a cause di forza maggiore come un licenziamento (per crisi aziendale), una malattia grave o una separazione.
Le proteste
Protesta l'Unione degli inquilini, che ha definito la proposta "l'ennesimo attacco ai diritti delle persone in precarietà abitativa”. E anche l’eurodeputata di Avs Ilaria Salis ha denunciato la “deriva pericolosa”, una conseguenza della "strategia del governo di accentrare il potere nelle sue mani" attraverso l'istituzione di un'Autorità amministrativa al posto del giudice naturale.
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