Politica
7 novembre, 2025Secondo fonti parlamentari qualificate, la strategia pentastellata è chiara: sfruttare ogni esitazione e indecisione dem, evidenziare le divisioni interne, e presentarsi come l’unico partito coerente e deciso nella battaglia contro la separazione delle carriere
Nelle pieghe della politica italiana, lontano dai riflettori e dai comunicati ufficiali, si sta consumando un vero e proprio scontro di leadership. Il Movimento 5 stelle ha deciso di giocare una partita a tutto campo sulla giustizia, puntando a diventare l’interlocutore privilegiato della magistratura contraria alla riforma, ruolo che storicamente apparteneva al Pd.
Secondo fonti parlamentari qualificate, la strategia pentastellata è chiara: sfruttare ogni esitazione e indecisione del Pd, evidenziare le divisioni interne, e presentarsi come l’unico partito coerente e deciso nella battaglia contro la riforma. Non si tratta di mosse improvvisate: dietro le dichiarazioni e le provocazioni di alcuni senatori M5S, c’è un disegno politico organico che punta a consolidare il ruolo del Movimento come paladino della magistratura critica.
Il Pd, alle prese con l’eterogeneità della propria base, mostra ormai le sue fragilità. Da un lato i riformisti favorevoli al sì – Flick, Bettini, Barbera – dall’altro i più tiepidi o esitanti. In questo vuoto, il M5S avanza, cercando di trasformare la propria posizione in punto di riferimento per chi vuole bloccare la riforma senza compromessi. La logica è semplice: chi guida la protesta giudiziaria guadagna visibilità, consenso politico e influenza strategica.
Fonti interne spiegano che il Movimento vuole mettere il Pd in difficoltà, costringerlo a mostrare le sue divisioni, e al contempo rafforzare la propria immagine di forza coerente. Non si tratta solo di una campagna referendaria: è un disegno strategico che potrebbe ridefinire gli equilibri del centrosinistra, preparare il terreno per future elezioni, e consolidare il M5S come attore centrale nelle dinamiche politiche e giudiziarie del Paese.
In sostanza, la partita non si gioca in audizioni o polemiche immediate, ma sul piano della leadership politica e dell’influenza strategica. Oggi, il Movimento 5 stelle lancia un segnale chiaro: vuole guidare la protesta, guidare la magistratura critica, e superare il Pd come punto di riferimento. E per chi osserva la scena politica italiana, il messaggio è altrettanto chiaro: la battaglia sulla giustizia è appena cominciata, e il M5S non ha intenzione di fare prigionieri.
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