Politica
15 dicembre, 2025Le parole del presidente della Repubblica alla Conferenza degli ambasciatori: "Inammissibile ridefinire i confini con la forza. C'è una disordinata e ingiustificata aggressione all'Ue"
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla alla tradizionale Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina. In un momento storico in cui le crisi internazionali si moltiplicano, le armi tornano a parlare e i blocchi globali di potere sono in rapida ri-definizione, le parole del capo dello Stato assumono un significato diverso.
Per Mattarella, è “in atto un’operazione, diretta contro il campo occidentale, che vorrebbe allontanare le democrazie dai propri valori, separando i destini delle diverse nazioni. Non è possibile distrarsi e non sono consentiti errori”. Il “disorientamento” causato dalla “situazione internazionale imprevedibile” non “deve indurre a ritenere ineluttabile il processo che vede l'ordine geopolitico che avevamo contribuito a costruire mostrare crepe sempre più estese e profonde, con conflitti che credevamo consegnati per sempre alla storia riacutizzati, lambendo regioni a noi vicine. Così come l'affacciarsi di nuovi focolai di instabilità in aree dove la fragilità politica e sociale è divenuta ormai strutturale, con l'emergere di paradigmi che vedono prevalere interessi particolari che, sovente, sfidano la legalità internazionale”.
"Appare, a dir poco, singolare - prosegue il capo dello Stato - che, mentre si affacciano, in ambito internazionale, esperienze dirette a unire Stati e a coordinarne le aspirazioni e le attività, si assista a una disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti della Unione europea, alterando la verità e presentandola anziché come una delle esperienze storiche di successo per la democrazia e i diritti dei popoli, sviluppatasi anche con la condivisione e l'apprezzamento dell'intero Occidente, come una organizzazione oppressiva se non addirittura nemica della libertà"
Un passaggio, esplicito, all’invasione russa dell’Ucraina, che “permane, con vittime e immani distruzioni, e con l'aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro nella Conferenza di Helsinki sulla Cooperazione e Sicurezza nel continente”. E su Gaza, che "con il suo carico di sofferenza civile e il persistente alto rischio di escalation continua a esporre il Medio Oriente a nuove lacerazioni: il raggiungimento del cessate-il-fuoco, per quanto fragile, richiede il fermo sostegno di tutta la comunità internazionale".
Quella in cui ci troviamo, per il presidente della Repubblica, è un’“epoca di transizione” che “presenta pericoli che dobbiamo saper tempestivamente riconoscere: a stagliarsi all'orizzonte c'è il rischio di un generale arretramento della civiltà. La legalità internazionale è un bene comune efficace nel contrastarlo. Nell'epoca delle ‘policrisi' è indispensabile una ‘poli-diplomazia’”.
Ma non sono solo le armi a preoccupare Mattarella, perché “il piano economico e commerciale è tutt'altro che esente da tensioni, con la diffusione di politiche e strumenti che puntano a rafforzare artificiosamente il proprio Paese a scapito degli altri. Sovraccapacità produttive, dumping, dazi, dominio delle catene di approvvigionamento e coercizione economica, solo per citare alcune tra le distorsioni più significative, nuocciono a un mondo pacifico e interdipendente”. E in un periodo di guerre ibride, l’allarme è anche per le “pericolose attività di disinformazione” che “tendono ad accreditare una presunta vulnerabilità delle opinioni pubbliche dei Paesi democratici. Cercano - dice il capo dello Stato - di affermarsi inediti ma opachi centri di potere”.
"Assistiamo oggi alla pretesa di imporre punizioni contro giudici delle Corti internazionali per le loro funzioni di istruire denunce contro crimini di guerra, a difesa dei diritti umani, in definitiva a difesa dei popoli del mondo: sono pretese di un mondo volto pericolosamente indietro, al peggiore passato - dice ancora Mattarella -. Un mondo che si presenta rovesciato e contraddittorio con condanne alla carcerazione di componenti le Corti internazionali ad opera di un Paese promotore, e con suoi giudici protagonisti, del processo di Norimberga".
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Pedro Sánchez Persona dell'Anno - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 12 dicembre, è disponibile in edicola e in app



