Politica
15 dicembre, 2025Al Senato la proposta di legge popolare per la partecipazione a distanza di studenti e lavoratori lontani dai luoghi di residenza. Raccolte 50 mila firme: “Adesso via all’iter”
Più che un’innovazione, una necessità in tempi di astensionismo dilagante. È la proposta di voto a distanza per i fuorisede per Politiche, Regionali e Amministrative. Ovvero per quell’ampia fascia di elettori giovani, tenuti lontani dai seggi da chilometri, costi e tempi dell’appuntamento con le urne. Ma anche per chi, meno giovane, per ragioni di lavoro, si trova lontano dal proprio luogo di residenza.
Un ampio cartello di sigle, riunite sotto l’ombrello della coalizione Voto fuori sede, ha presentato la proposta di legge popolare che ha raccolto 50 mile firme. Prova a colmare un gap visto che al momento la possibilità di esprimere il proprio diritto alla scelta elettorale è precluso oltre che in Italia soltanto a Cipro e a Malta.
Al cartello, cui aderiscono, tra gli altri anche The good lobby e Will media, hanno dato il loro sostegno diversi parlamentari degli opposti schieramenti, alcuni dei quali intervenuti alla presentazione della proposta, avvenuta nei giorni scorsi presso la Scuola di giornalismo Lelio Basso. La chiave della campagna che ripropone la battaglia condotta per il voto europeo e per i referendum, punta molto sul recupero della partecipazione attiva, dopo la persistente decrescita dell’affluenza registrata da diverso tempo in tutti gli appuntamenti elettorali.
L’obiettivo è fare in modo che entro un mese, come da regolamento, si incardini intorno alla proposta di legge la discussione in Senato, in commissione e in aula. E si possa arrivare alla riforma della partecipazione già per le prossime Politiche del 2027.
La diserzione in massa dai seggi è testimoniata anche dai dati sull’affluenza in Veneto, Puglia e Campania, dove si sono tenute le più recenti elezioni Regionali. I promotori sono convinti che, accanto alla disaffezione, ci siano nei grandi numeri dell’astensionismo, ampie percentuali di non voto involontario che è possibile recuperare.
Quello della presentazione ufficiale dell’esito della campagna, è stato un primo dialogo aperto con le forze politiche per verificare il sostegno bipartisan in Parlamento. All’incontro hanno partecipato esponenti del Movimento 5 Stelle, Marco Meloni (Partito Democratico), Daniela Ternullo (Forza Italia), Peppe de Cristofaro (Alleanza Verdi e Sinistra), Ilaria Cucchi (Alleanza Verdi e Sinistra), eletti al Senato e i deputati Fabio Roscani (Fratelli d’Italia) e Giulio Centemero (Lega).«Siamo soddisfatti di questo primo risultato di adesione e mobilitazione civile. Adesso auspichiamo un impegno parlamentare concreto e trasversale, a prescindere dal partito politico di appartenenza», ha detto Carlo Notarpietro in rappresentanza di Will Media.«Abbiamo avviato un tavolo di confronto con le istituzioni affinché si possa lavorare insieme individuando le soluzioni più efficienti per garantire finalmente il diritto di voto a tutte e tutti – ha ribadito Yari Russo, campaigner di The good lobby e rappresentante della Rete Voto fuori sede – L'adesione popolare ha confermato che si tratta di una proposta di legge realmente sentita ed è dunque arrivato il momento di proseguire l'iter».
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