Politica
29 dicembre, 2025Nonostante le resistenze della Lega, aiuti prorogati fino al 31 dicembre del 2026. C'è anche una copertura assicurativa per i giornalisti freelance che operano in zone di guerra
Nell’ultimo Consiglio dei ministri dell’anno il governo ha approvato il decreto che proroga gli aiuti all’Ucraina fino al 31 dicembre 2026. Era un testo atteso già al Cdm di inizio dicembre ma che era slittato per le perplessità della Lega. Dopo giorni di mediazioni, il via libera allo schema di decreto legge sulle “Disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina, per il rinnovo dei permessi di soggiorno in possesso di cittadini ucraini, nonché per la sicurezza dei giornalisti freelance”.
Il punto di caduta è stato trovato inserendo nel decreto, oltre alla previsione di cessione di “mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari”, come negli anni scorsi, anche un’aggiunta: “Con priorità per quelli logistici, sanitari, ad uso civile e di protezione dagli attacchi aerei, missilistici, con droni e cibernetici”.
Nella bozza che circolava ieri - 28 dicembre - scompariva direttamente la parola "militari" dal titolo, che recitava: "Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti in favore delle autorità governative e della popolazione dell’ucraina, nonché per la sicurezza dei giornalisti freelance". Poi, oggi la modifica all'ultimo del titolo. "Per quanto mi riguarda comunque possono anche chiamarlo Gino, basta che non cambi il testo", aveva commentato il senatore della Lega Claudio Borghi a qualche minuto dall'inizio del Cdm.
Vengono poi rinnovati fino al 4 marzo del 2027 i “permessi di soggiorno per protezione speciale” per i cittadini ucraini. Una novità la previsione di una forma di copertura assicurativa a tutela dei giornalisti freelance impegnati nei teatri di guerra. Gli editori potranno fare richiesta di un contributo al dipartimento per l’Editoria della presidenza del Consiglio: il fondo stanziato è pari a 600 mila euro, con un tetto massimo di 60 mila euro per ciascuna testata.
Il Cdm non ha invece discusso sulla data del referendum sulla giustizia. "Non ne abbiamo parlato...", ha tagliato corto il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, rispondendo ai giornalisti all'uscita da palazzo Chigi.
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